EUGENIO di Cartagine, Santo
Vescovo di Cartagine dal 480 al 505, durante il periodo dell'invasione vandala più tragico per la chiesa d'Africa, E. partecipò al concilio convocato da re Unerico nel 484 a Cartagine per appianare le divergenze fra ariani e cattolici, e redasse la professione di fede presentata dai cattolici (in Vittore di Vita, Patrol. Lat., LVIII, col. 219 segg.). Esiliato una prima volta nel deserto africano, richiamato (487) a Cartagine per breve tempo dal successore di Unerico, Guntamondo, fu da Trasamondo di nuovo esiliato in Gallia, dove morì, ad Alby, il 13 luglio 505. Una lettera di E. in Patrol. Lat., LVIII, coll. 769-771.
Bibl.: Acta Sanctorum, luglio, III, Anversa 1723, p. 487 segg.; J. Hefélé e H. Leclercq, Hist. des conciles, II, Parigi 1908, pp. 930-33; L. Duchesne, Storia della Chiesa antica, III, Roma 1911, pp. 348-353.