CHIESA, Eugenio
Uomo politico, nato a Milano il 18 novembre 1863, morto a Giverny (Eure) il 22 giugno 1930. Entrò giovanissimo nel partito repubblicano e iniziò la sua attività giornalistica collaborando a L'Italia del popolo. Dopo un periodo di esilio in Svizzera in seguito alle repressioni del 1898, rientrò a Milano e nel 1903 fu eletto deputato per il collegio di Massa-Carrara. Rimase alla Camera per cinque legislature, sino al 1926, quando fu dichiarato decaduto per aver preso parte alla secessione aventiniana. Alla Camera il C., oratore dal temperamento battagliero e impetuoso, pronunziò molti discorsi che ebbero vasta risonanza, come quello sull'inchiesta per il Palazzo di giustizia e quello contro la Triplice Alleanza. Interventista, partecipò come volontario alla guerra contro l'Austria e nel 1917 fu nominato commissario generale per l'Aeronautica. Dopo l'avvento del fascismo al potere fu tra i più irriducibili avversarî del nuovo regime, contro il quale condusse violente campagne su La voce repubblicana. Sottoposto a continue persecuzioni, trovò scampo espatriando in Francia nel 1926.
I più importanti scritti del C., sono stati pubblicati nel 1946, in un volume curato dalla figlia Mary Tibaldi Chiesa.