BARONI, Eugenio
Scultore, nato a Taranto da genitori lombardi il 27 marzo 1888; morto il 25 giugno 1935 a Genova dove era cresciuto all'arte e aveva vissuto. Avviato agli studî di ingegneria, li lasciò per la scultura, seguendo dapprima l'insegnamento dello Scansi che veniva dalla scuola del Vela e del Monteverde. Divenne poi amico e ammiratore del Bistolfi. Prese parte come ufficiale mitragliere alla guerra mondiale dove fu ferito e molte volte decorato. Fu membro del Salon d'Automne di Parigi. Suo primo monumento è quello all'esploratore Giacomo Bove in Acqui; ma solo quello commemorativo dei Mille a Quarto (1911) gli diede larga rinomanza. Riluttando al verismo, nel quale era stato educato, egli tenderà sempre più verso una sorta di espressionismo di intenti drammatici ed eroici, attraverso composizioni non di rado stravaganti o macchinose, e con i mezzi d'un riassunto plastico alquanto rude e schematico, e, alternamente (in mezzo a tracce veristiche), a sfondo psicologico e decorativo. Il bozzetto per il Monumento ossario al fante - monumento non più eseguito - fu premiato con altri cinque rimasti all'ultima gara del concorso, e si trova oggi nel museo del Castello del Buon Consiglio a Trento.
Altre sue opere d'impegno, il Monumento a Chavez, affidatogli dal governo peruviano, e il Monumento al duca d'Aosta in Torino. Scolpì alcune delle statue ornamentali del Foro Mussolini, L'Alpe, La vetta, La vela, La caccia, ecc.; s0no sue la Statua del Camalo del porto di Genova, e la tomba dei Doria (1915) nel sepolcreto di S. Fruttuoso. Noto anche come medaglista.
Bibl.: E. B. statuario, in L'Eroica, 1934; G. Cugini, in Cremona, 1935; E. Cozzani, in L'Eroica, 1937.