ROUHER, Eugène
Uomo politico francese, nato a Riom il 30 novembre 1814, morto a Parigi l'8 febbraio 1884. Avvocato nel suo paese nativo, quindi a Parigi, dopo la rivoluzione del febbraio 1849 fu membro dell'assemblea costituente per il dipartimento di Puy-de-Dôme. Appartenne pure alla Legislativa, schierandosi nel partito di destra, e avvenuta l'elezione del principe Luigi Napoleone alla presidenza della repubblica, il R., che era stato nominato ministro guardasigilli, fu uno dei principali artefici del messaggio del 31 ottobre 1849 e della politica che condusse al colpo di stato del 2 dicembre. Ministro dell'Agricoltura nel 1855, senatore il 18 giugno 1856, insieme con il Baroche preparò il trattato di commercio, d'accordo con i rappresentanti dell'Inghilterra, lord Cowley e R. Cobden (22 gennaio 1860). Più tardi fu plenipotenziario francese per il trattato di commercio col Belgio (gennaio 1861) e, in rappresentanza del principe Girolamo Napoleone, commissario per l'esposizione di Londra (1862). Il 23 luglio 1863 fu nominato ministro e presidente del consiglio di stato, e incaricato da allora in poi, e per cinque anni, di sostenere la politica imperiale del governo dinnanzi al corpo legislativo, rivelandosi oratore energico e talvolta brutale di fronte all'opposizione repubblicana o monarchica. Difese a oltranza la spedizione del Messico, scagionando il governo dalle responsabilità della catastrofe (1865-67), e durante la discussione sulla politica tedesca, specialmente per la questione dei ducati e la guerra che si conchiuse a Sadowa, sostenne un grande duello oratorio con A. Thiers. Fu tenace avversario dell'Italia per la questione romana, ed è restato celebre il suo jamais dopo la campagna dell'Agro Romano (6 dicembre 1867). Negli ultimi anni dell'impero la sua influenza politica parve decrescere, e anzi quando avvenne il passaggio all'"Empire libéral", egli lo apprese dal Moniteur Officiel. Durante la guerra franco-prussiana raggiunse a Londra l'imperatrice Eugenia e rientrò in Francia il 18 marzo 1871, ma il Thiers lo fece ricondurre alla frontiera.
Eletto deputato della Corsica nel 1872, tentò di riorganizzare il partito bonapartista che difese alla camera, in cui diede il suo voto per le leggi costituzionali (1875). Non si ripresentò nelle elezioni del 1881.