Pittore, scultore, bronzista, toreuta, per alcuni nativo di Istmia, presso Corinto, per altri di Atene (circa 390-320 a. C.); svolse la sua attività principalmente ad Atene. Secondo il giudizio riportato da Plinio fu artista versatile e laborioso, sempre uguale a sé stesso, particolarmente attento ai problemi della simmetria e del colore, sui quali scrisse anche dei trattati. Eseguì diversi cicli pittorici con scene mitiche (i dodici dei nella stoà di Zeus Eleuterio), allegoriche o di battaglia e numerose sculture, delle quali alcune furono portate a Roma. Mentre è comunemente accettata l'identificazione del suo Apollo Patròos, ricordato da Pausania, in una statua colossale acefala in marmo dell'Agorà di Atene, l'attribuzione di altre opere resta più difficoltosa.