EUFORBIA (lat. scient. Euphorbia)
Genere di piante Dicotiledoni Archiclamidee della famiglia Euforbiacee (Linneo, 1737). Le infiorescenze di queste piante hanno una costituzione complessa, perché i presunti fiori sono invece delle speciali inflorescenze a coppa (ciazio): ognuna infatti è formata da un ricettacolo concavo, il quale contiene un certo numero di fiori nudi; gli staminiferi sono rappresentati da alcune adelfie staminali e in mezzo ad essi vi è un solo fiore pistillifero, costituito da un ovario stipitato triloculare, terminato da tre stili spesso bifidi. Il frutto è una capsula tricocca, con semi caruncolati. L'involucro dell'infiorescenza è fatto da 4-5 pezzi saldati, ritenuti sepali dagli antichi autori, alternati con grosse glandole semilunari, che Linneo chiamò petali. Sono erbe o piante legnose, con foglie sparse e ciazî riuniti in cime ombrelliformi bratteate.
Questo genere comprende circa 600 specie delle regioni temperate, subtropicali e tropicali: la presenza del lattice le rende tutte caustiche ed irritanti, venefiche per l'uomo e per il bestiame. Nella flora italiana ve ne sono molte, fra cui comuni Euphorbia chamaesyce L., E. peplis L., E. dulcis L., E. platyphylla L., F. helioscopia L., E. peplus L., E. falcata L., E. terracina L., E. dendroides L., E. paralias L., E. myrsinites L., E. cyparissias L., E. amygdaloides L.; E. characias L.; sono invece rare E. virgata W. et K., E. Barrelieri Savi, E. biglandulosa Desf., E. pithyusa L., E. Lagascae Spr., E. sulcata De Lens., E. cuneifolia Guss., E. apios L., E. spinosa L., E. Bivonae Stend., E. lathyris L. (v. catapuzia); sono endemiche l'E. Gayi Salisb., E. Valliniana Belli.