Teologo (Brancourt, Aisne, 1842 - Albi 1918), studioso di scienze naturali, storiche ed ecclesiastiche. Svolse larga attività pastorale (fu vescovo di Fréjus, 1890; arcivescovo di Albi, 1899) ed ebbe larghissima autorità nel campo cattolico e non cattolico; tenne rapporti con tutti i maggiori rappresentanti del modernismo e nutrì molta ammirazione per A. Loisy; per questo, e per il suo atteggiamento in materie teologiche, che, aperto alle esigenze della moderna critica storica, testimonia il profondo rinnovamento della cultura cattolica francese tra la fine del 19º e gli inizî del 20º sec., M. fu bersaglio di molti attacchi da parte di teologi antimodernisti. Fu soprattutto influenzato dalle idee del card. I. H. Newman della religione come comportante un momento illativo, extrarazionale, e dello sviluppo dogmatico tramite il concetto di tradizione. Tra le sue opere: L'évolutionnisme religieux (sul Correspondant, 1897) in polemica con A. Sabatier; Lettres sur les études ecclésiastiques (1908: indirizzate come arcivescovo ai suoi fedeli nel 1900-1901, pubblicate allora nella Revue du clergé français, e poi raccolte in volume con uno studio sul metodo della teologia); L'Église et la critique (1909).