Welty, Eudora
Scrittrice statunitense, nata il 13 aprile 1909 a Jackson (Mississippi) e morta ivi il 23 luglio 2001. Dopo aver studiato alla University of Wisconsin-Madison e, in seguito, presso la Columbia University di New York, specializzandosi nelle tecniche pubblicitarie e in quelle fotografiche, ritornò nel Mississippi, al quale sentiva di appartenere profondamente, decidendo di dedicarsi alla narrativa, mediante la quale descrisse la grandezza suggestiva della natura insieme ai minimi eventi della vita umana. Se durante la sua lunga esistenza collezionò numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Pulitzer nel 1973 per quello che è forse il suo capolavoro, The optimist's daughter (trad. it. 2005), fu perché la sua capacità di interpretare la vita attraverso stati d'animo profondi come coltellate rappresentò la sua più autentica vena narrativa. La sua scrittura nasceva sempre da emozioni, nella convinzione che esse fossero il punto di partenza per ogni scrittore e la fonte primaria d'ispirazione per la creazione dei personaggi. Nella prima raccolta di racconti, A curtain of green (1941; trad. it. 1985), il paesaggio del delta del Mississippi viene descritto come immobile e atemporale, così incombente da gravare sulle vicende dei protagonisti rendendoli vittime, esseri emarginati che solo nella dimensione onirica possono trovare una possibile via di fuga. Ha fatto seguito The robber bridegroom (1942; trad. it. 2007), un racconto nel quale il protagonista, un bandito di nome Jamie Lockart, che apparentemente si presenta come un gentiluomo, rapisce la figlia di un colono la quale finisce per innamorarsi di lui. The robber bridegroom contiene tutti gli elementi di una fiaba: il mistero, la magia, le descrizioni poetiche e, in generale, un senso dell'inesplicabile.
Nelle successive raccolte, The wide net (1943) e The golden apples (1949; trad. it. 2006), prevale un'atmosfera da sogno che a volte si trasforma in incubo: gli eventi, talora crudi e anche morbosi, sembrano osservati da un occhio esterno che ne fotografa i particolari; eppure, soprattutto in The golden apples, non manca la dimensione autobiografica che nasce dall'esperienza di vivere nella città di Jackson. Al 1946 risale Delta Wedding (trad. it. 1947), ritratto di una numerosa famiglia del Sud, i Fairchilds, che vive in una piantagione nel delta del Mississippi; tutta la vicenda ruota intorno ai quotidiani eventi di una normale vita familiare. Dopo The ponder heart (1954; trad. it. 1965), romanzo affine alla commedia, uscirono Losing battles (1970) e The optimist's daughter (1972), in cui W. sembra abbracciare i temi propri della narrativa del Sud: le saghe familiari, il rimpianto per un mondo aristocratico ormai perduto. In One writer's beginnings (1984; trad. it. Come mi sono scoperta scrittore, 1989) l'autrice si accosta invece a un genere nuovo, cioè quello dell'autobiografia: essa focalizza l'attenzione sulla sua tecnica narrativa e sui circoscritti ambiti sociali della comunità e della famiglia, aspetti della sua attività professionale di cui le era più naturale scrivere; con il suo usuale candore racconta il formarsi della sensibilità di uno scrittore e al tempo stesso ricorda con orgoglio la propria infanzia felice, fonte di ispirazione della sua narrativa. Postumi sono usciti On writing (2002) e Some notes on river country (2003). La modestia della scrittrice, che trascorse la maggior parte della vita adulta nella casa della sua infanzia, ha accreditato presso alcuni critici l'immagine di una W. mite e gentile ma anche 'minore' sul piano letterario. In realtà, è stata una delle più radicali e migliori interpreti della short story americana del 20° secolo.
bibliografia
Critical essays on Eudora Welty, ed. W.C. Turner, L.E. Harding, Boston 1989.