EUDEMO di Rodi
Filosofo peripatetico, scolaro di Aristotele. Pare che, dopo un lungo periodo di discepolato presso questo, E. aprisse in tarda età una sua scuola filosofica a Rodi. Aristotele gli diresse un'elegia (ne resta il fr. 421 Rose), e si racconta anche che sottoponesse al suo esame la Metafisica e non la pubblicasse per non averla E. ritenuta adatta allo scopo.
Gli scritti filosofici di E. sono essenzialmente rielaborazioni ortodosse della dottrina aristotelica: restano, fra l'altro, frammenti di una Fisica, di un'Analitica, di un'Etica (e a E. era attribuita dallo Spengel anche l'aristotelica Etica Eudemea). Più importanti gli scritti dedicati alla storia della scienza, che si riconnettono al piano di ricerca scientifica organizzato da Aristotele con l'aiuto dei suoi collaboratori. Essi costituiscono la prima fonte della tradizione antica di storia della scienza. Sono da ricordare tra essi una Storia dell'aritmetica, una Storia della geometria, una Storia dell'astronomia e una Storia della teologia. I frammenti sono stati editi da L. Spengel (Berlino 1866, 2ª ed. 1870).
Bibl.: A. Th. Fritzsche, nella sua edizione dell'Etica Eudemea, Ratisbona 1851; C. A. Brandis, Handbuch d. Geschichte d. griech.-röm. Philosophie, III, i, Berlino 1860, pp. 215 segg. e 256 segg.; E. Zeller, Philos. d. Griechen, II, ii, 4ª ed., Lipsia 1921, pp. 869-881, e in Arch. f. Gesch. d. Philosophie, V (1892), p. 442 segg.; E. Martini, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 895-901.