EUCLIDE di Megara
Filosofo, scolaro di Socrate e fondatore della scuola megarica, vissuto tra la seconda metà del sec. V a. C., e la prima del IV. Un aneddoto racconta dei travestimenti coi quali sarebbe penetrato di notte in Atene, per ascoltare Socrate, quando tutti i Megaresi ne erano banditi per legge. Che la sua relazione con Socrate (di cui egli dovette essere uno dei primi discepoli) fosse di antica data è d'altronde provato dal fatto che, nella prospettata eventualità di una fuga del maestro, primo rifugio appariva Megara, e che a Megara si raccolsero alcuni scolari di Socrate (tra cui Platone) subito dopo la sua morte.
Di E. si avevano sei dialoghi, della cui autenticità però dubitava Panezio, non si sa con qual fondamento (Diog. Laert., II, 64; cfr. 106 segg., che è la fonte principale delle nostre conoscenze intorno a E.). La dottrina di E. era una caratteristica fusione di eleatismo e di socratismo: mentre riprendeva rigorosamente la concezione parmenidea dell'ente unico, identificava poi questo col concetto socratico del bene, o meglio con la realtà dell'ἀγαϑόν, quale, in base alle ricerche socratiche circa il suo concetto, si poteva pensare esistente: e qui era il platonismo avant la lettre dei Megarici, che dovevan perciò meritare tanta attenzione polemica nei più tardi dialoghi platonici. Di fronte all'assoluta unità di questo Bene doveva dissolversi ogni particolare concetto etico, allo stesso modo che di fronte all'Uno parmenideo ogni determinazione e distinzione sensibile veniva svalutata come mera apparenza. Di qui l'aspetto negativo di questa etica-metafisica, che non poteva discendere ad alcuna specificazione concreta e che quindi doveva assumere soprattutto quell'aspetto di riduzione all'assurdo delle altrui dottrine, che già aveva avuto la polemica di Zenone di Elea, trovatosi nella stessa posizione di fronte alla dottrina del maestro Parmenide. Zenone divenne, quindi, il grande autore della dialettica megarica, portata così sempre più ad assumere l'aspetto negativo di dottrina meramente confutatoria, o "eristica"; e dell'eristica Timone di Fliunte considerava poi fondatore appunto E.
Bibl.: Data l'incertezza della distinzione delle dottrine di E. da quelle dei Megarici posteriori, la bibliografia riguardante E. è quasi tutta compresa in quella riferentesi in generale ai Megarici. V. perciò megarici.