Euclide di Megara
Filosofo vissuto tra la seconda metà del 5° sec. a.C. e la prima del 4°. Fu allievo di Zenone e poi di Socrate. Dopo la morte di quest’ultimo, tornato nella città natale, vi fondò una scuola detta appunto megarica, una delle cosiddette scuole socratiche minori. Essa si collega, oltre che all’insegnamento di Socrate, all’eleatismo, sia perché afferma il valore ontologico e non puramente morale del bene socratico, sia per il suo metodo polemico e la sottigliezza della dialettica negativa (➔ eristica). Trascurando il procedimento dialettico propriamente socratico, E. privilegia il modello di Zenone di Elea. Socratica è l’identificazione di virtù e conoscenza del Bene-Uno, come anche il netto rifiuto dell’opinione fallace, in favore della verità. In E., tuttavia, il confronto dialettico, rigettando l’analogia praticata da Socrate (Diogene Laerzio, II, 107) in favore della netta opposizione eleatica fra identità e alterità, si riconduce alla confutazione delle conclusioni proposte dall’avversario mediante una riduzione all’assurdo che spesso, in riferimento alla scuola megarica, sarà considerata come tecnica eristica e mero virtuosismo. Altri rappresentanti della scuola sono: Eubulide, Alessino, Diodoro Crono, Stilpone.