SILBER, Eucharius
Chierico tedesco della diocesi di Würzburg, vissuto nella seconda metà del sec. XV, stabilito tipografo a Roma. Il suo nome s'incontra per la prima volta nel volume Cautelae Juris di Bartolommeo Cepolla, del 20 maggio 1480; lo latinizzò in Argenteus o gli diede la forma greca Archirios, oppure Argirios. S. morì forse nel 1504, quando lasciò la sua fiorente azienda al figlio Marcello, il quale continuò a tenerla in Campo dei Fiori.
Il genere delle pubblicazioni di S., in numero di oltre 300, fatte quasi sempre a spese dei varî committenti, rassomiglia molto a quello di Stefano Plannck (v.): bolle pontificie, orazioni di ambasciatori; ma per la parte letteraria egli fu assistito da molti dotti, Ermolao Barbaro, Pomponio Leto, Lodovico Regius, P. A. Sulpiziano, Aliandro Cosco, Michele Ferni, G. Sulpizio Verulano, Bartolommeo Saliceto. Fra le sue più importanti pubblicazioni citeremo Propertius, Sallustius, la Politica di Aristotele, le Facetiae di Poggio, gli Epigrammi di Michele Marullo, la prima edizione del De Architectura di Vitruvio, le Opere di G. A. Campano. Ristampò la famosa Epistola de insulis nuper inventis di Cristoforo Colombo 1493) e pubblicò parecchie opere in volgare e di letteratura popolare, una novità per Roma. Si servì di un gran numero di tipi, romani o gotici, anche greci, tutti accuratamente descritti nel vol. IV del catalogo degli incunabuli del British Museum (1916).
Bibl.: D. Marzi, I tipografi tedeschi in Italia durante il sec. XV, Magonza 1900; K. Haebler, Die deutschen Buchdrucker des XV. Jahrhunderts im Auslande, Monaco 1924.