PETROLINI, Ettore
Attore, nato a Roma nel 1886. Era figlio d'un maestro d'arte in una vecchia officina romana; ma l'amore del teatro lo indusse appena adolescente a scappare di casa per "prodursi" negl'infimi "varietà", prima in un paesetto laziale (Campagnano), poi in piccoli caffè-concerto romani, in una compagnia d'operette, in un circo equestre. Tornato al varietà, fece il macchiettista e il canzonettista, solo e anche a coppia con "divette" del tempo; come tale nel 1905 emigrò per due anni nell'America Meridionale; e in America tornò nel 1909, passando dall'Avana al Messico e agli Stati Uniti. Già apprezzato e ricercato dagl'impresarî, dal 1914-15 si costituì una compagnia propria, rappresentando in principio riviste, e poi farse e commedie e bozzetti drammatici.
Fu così che lo "spettacolo", di P. assunse caratteri di saggio delle più varie e colorite virtù d'un attore sui gencris, il quale dalla rappresentizione fedelmente e talora pateticamente realistica, oppure violentemente comica, d'una figura umana collocata in piena luce al centro del lavoro, trascorre alle fantasie grottesche, alle macchiette parodistiche, ai bizzarri rabeschi e alle conversazioni beffarde improvvisate col pubblico, che si compiace del suo spirito tipicamente romanesco e popolare. Definito da qualche critico come erede dei comici dell'arte, anche per le sue multiformi bravure di dicitore e cantore, il P. conserva sempre, non solo nelle macchiette di cui è autore e nelle farse o commedie scritte da solo o in collaborazione, ma anche nci lavori altrui ch'egli rifoggia ogni volta a suo modo, un carattere di libera e vivacissima improvvisazione. Queste sue virtù, e soprattutto la sua singolare forza comica, hanno avuto una consacrazione europea nel 1934, in un giro artistico da lui fatto a Parigi, Londra, Berlino, Cairo, ecc. Fra i lavori scritti da lui si ricordano la commedia Chicchignola, la parodia Nerone, lo scherzo Romani de Roma, il bozzetto Cento di questi giorni (in collaborazione con F. Durante); fra gli altri; il Medico per forza di Molière, Agro di limone di Pirandello, Cortile di F. M. Martini, Milleliie di S. Gotta, Un garofano di U. Oietti, I Fratelli L'astiglioni di A. Colantuoni, Ghetanaccio di A. Jandolo, Notturno di G. Civinini, Mustafà di A. Discepolo, ecc. Tra le macchiette: Fortunello, Salamini, Gastone, Baciami baciami!, Amleto, Margherita, Fausto, Er sor Capanna, La sonnambula, Ma l'amor mio non muore, Toreador, Napoleone, Il prestigiatore, Morto che parla, Giggetto er bullo. Alcuni dei suoi motti sono stati raccolti in un opuscolo, Ti ha piaciato? (Milano 1921); molti giudizî di critici su lui in un altro, Abbasso Petrolini (Siena 1921); il racconto della sua vita è contenuto in un volume dello stesso P., Modestia a parte (Bologna 1932).