ETNARCA (ἐϑνάρχης)
Termine greco, ma forse ricalcante espressioni orientali, per indicare il capo di un popolo orientale a cui nelle gerarchie abituali del mondo ellenistico-romano viene attribuito rango inferiore a quello di re e superiore a quello di tetrarca (v. tetrarca, XXXIII, p. 736). Tale titolo ha avuto particolare fortuna in Giudea.
Assunto da Simone Maccabeo nel 141 a. C. e poi deposto a favore della dignità regale da Aristobulo I (104 a. C.), fu di nuovo attribuito da Cesare a Ircano II nel 47 a. C. e abbandonato da Antigono (40 a. C.). Fu quindi il titolo di Archelao, principale successore di Erode in contrapposto al titolo di tetrarca dei fratelli (4 a. C.): durò sino al 6 d. C. Il trapasso da etnarca a re è testimoniato anche per Asandro del regno bosforano (Luciano, Macrobi, 17), ma egli nelle monete dei primi anni porta il titolo di arconte. Il titolo è adoperato per indicare sceicchi arabi (Dittenberger, Orientis Graeci inscriptiones selectae, 615).