Scultore e scrittore d'arte (Parigi 1716 - ivi 1791), allievo di J. B. Lemoyne. Nel Milone di Crotone (Louvre), del 1744, segue P. Puget, ma nella Musica (1749) già mostra di evolversi verso lo stile classicheggiante, ben visibile nell'Inverno e nella Bagnante (Louvre). Molte sue composizioni furono riprodotte in biscuit dalla manifattura di Sèvres, dopo che egli nel 1757 ne fu nominato direttore. L'opera maggiore è la statua equestre in bronzo di Pietro il Grande a San Pietroburgo (1766-79), il più significativo monumento equestre del 18º sec., con cui F., pieno di movimento drammatico e di pathos barocco, si affermava come il maggiore maestro della scultura francese del tempo di Luigi XVI. Le sue altre opere, soprattutto piccole sculture di intento meramente decorativo, hanno un tono dolce e sentimentale, in piena corrispondenza con il gusto dell'epoca. Il F. tradusse varî libri di Plinio, scrisse per l'Encyclopédie l'articolo sulla scultura e pubblicò (1771) le Observations sur la statue équestre de Marc-Aurèle.