SILHOUETTE, Étienne de
Finanziere e uomo politico francese, nato a Limoges il 5 luglio 1709, morto a Brie-sur-Marne il 20 gennaio 1767. Compiuti gli studî giuridici, fu consigliere al parlamento di Metz e divenne poi cancelliere del duca d'Orléans. Viaggiò molto, fece parte della commissione per la delimitazione dei possedimenti franco-inglesi in Acadia (oggi Nuova Scozia, Canada), e fu quindi commissario della Compagnia delle Indie. Protetto dalla Pompadour, divenne controllore generale delle finanze (4 marzo 1759). In questa carica riuscì dapprima ad avere il favore del parlamento e del pubblico, poiché le sue riforme avvantaggiarono il tesoro senza urtare contro privilegi troppo forti; ma quando volle che si controllassero e si diminuissero le spese del re, dei ministri e dei nobili, quando invitò i privati a portare la loro argenteria all'erario per farne moneta, ecc., divenne rapidamente impopolare, fu oggetto di attacchi e sarcasmi violenti, e dovette infine dimettersi (21 novembre). Con le parole "à la Silhouette" venne popolarmente definito ogni genere di cose (abiti, oggetti, ecc.) che avesse carattere di grettezza e di miseria. Perciò il nome di S. passò a indicare i profili, allora in gran voga, disegnati secondo l'ombra del volto su un foglio, e, in genere, le figure ridotte alla loro più semplice espressione. Lasciata Parigi, S. si ritirò definitivamente in provincia. Scrittore fecondo, ma senza originalità né rilievo, lasciò un notevole numero di volumi, di carattere storico, filosofico ed economico.