ETÀ (XIV, p. 437)
L'età delle piante. - Nelle piante l'e. o durata della vita varia entro limiti molto più estesi che negli animali, da 20 minuti (alcuni batterî della putrefazione si dividono, moltiplicandosi, entro 20-30 minuti) ad alcune migliaia di anni (Sequoie). Molte piante unicellulari vivono poche ore o pochi giorni, alcune alghe (Macrocystis) molti anni (100?), la maggior parte dei funghi poche settimane o qualche mese, essendo perenni solo alcune Poliporacee; nelle Fanerogame si distinguono le annue, bienni e perenni e fra queste ultime le erbacee e le legnose: nelle erbacee una parte del corpo, per lo più sotterranea (rizomi, ecc.) vive per parecchi anni, mentre i loro getti annuali si comportano come le annue; fra le legnose si contano i vegetali più longevi, infatti vivono da 1000 a 2000 anni diversi alberi, come il Taxodium mexicanum (per il quale era stata indicata erroneamente una longevità di 4000-6000 anni), l'olivo, il cipresso, il castagno, ecc. tutti superati dalle Sequoie, giacché nella Sequoia gigantea, su tronchi morti, sono state contate 2300 cerchie annuali (con l'uso del carbonio radioattivo la parte centrale di un tronco ha rivelato l'età di 3000 anni) e per un esemplare è stata calcolata, ma non con sicurezza, l'età di 4000 anni; tuttavia gli esemplari attualmente viventi di ambedue le specie di Sequoia non superano i 1500 anni. False sono le indicazioni, spesso ripetute, della longevità del baobab (esemplari grossi 9 m hanno al massimo 400 anni, non 5 0 6000) e della Dracaena draco, alla quale A. Humboldt attribuì l'e. di 5-6000 anni, mentre da recenti studî risulta che anche gli individui simili a quello visto dal Humboldt e aventi 15 metri di diametro alla base del tronco non superano i 200 anni di età.
Data la costituzione delle piante superiori così diversa da quella degli animali è opportuno ricordare che l'e. dei singoli organi, quali le foglie, i fiori, i semi, e delle altre parti è diversa anche in uno stesso individuo. Per la durata di singole cellule si può dire che il massimo è raggiunto dagli elementi dei raggi midollari secondarî in varî alberi (decine di anni) e dalle cellule della corteccia e del midollo di alcuni cacti (100 anni).
È da notare che spesso l'e. delle piante non è in rapporto con le dimensioni, giacché queste variano molto da gruppo a gruppo (famiglia, genere, specie) e anche entro lo stesso gruppo: così, nei Batterî troviamo gli esseri più minuscoli che si conoscano, raggiungendo alcuni il diametro di appena 1/10 di micron e d'altra parte altre specie hanno un diametro di più micron. La stessa diversità si riscontra in varî altri casi, così nei funghi, molti dei quali sono microscopici, mentre alcuni, come la vescia maggiore, raggiungono i 50 cm di diametro, in varî gruppi di alghe (le maggiori sono le Laminariacee, il cui tallo talora è lungo 60 m e forse più), nei licheni, nelle felci, nelle quali le specie dette arborescenti, alte fino a 15 m, si contrappongono a specie di pochi cm, nelle Gimnosperme, dove le Sequoie (Sequoia sempervirens, alta fino a 121 m effettivamente misurati, e S. gigantea, alta fino a 110 m) si contrappongono a certi ginepri alti pochi cm; infine nelle Angiosperme, certi eucalipti, che gareggiano con le Sequoie, il baobab, ecc., sono ben diversi dalle lenticchie d'acqua, di pochi mm di diametro, o da specie legnose, come certi Arceuthobium e certi salici nani caratteristici delle regioni artiche. L'esempio più calzante che si può addurre per dimostrare come le dimensioni non siano in alcun modo in rapporto con l'età, è dato appunto da questi salici confrontati con specie annue, quali il mais.
Si deve infine osservare che, a differenza di quanto si può riscontrare negli animali, le dimensioni del corpo dei vegetali variano molto anche nell'ambito di una stessa specie, e ciò in dipendenza dalle condizioni ambientali; ciò è evidente particolarmente nelle specie erbacee annue, i cui individui cresciuti in condizioni favorevoli possono raggiungere 1 m di altezza con un rilevante sviluppo di altri organi, quali le foglie, mentre gli individui sviluppatisi in terreno magro, arido e fortemente soleggiato sono alti pochi cm.
Bibl.: H. Molisch, Die Lebensdauer der Pflanze, Jena 1929.