ETÀ (dal lat. aetas; fr. âge; sp. edad; ted. Alter; ingl. age)
Per tutti gli organismi viventi la durata della vita individuale è limitata in un determinato spazio di tempo, che, pur presentando notevoli variazioni (per cause morbose intercorrenti e provocanti la morte), è relativamente costante per ogni specie. La massima durata (longevità) osservata con ogni possibile esattezza per l'uomo è d'anni 80-150; per l'elefante 90-100; per il cavallo 45; per l'orso 50; per il cervo 30; per il cane 15-20; per la giraffa 30; per il leone 35; per il gatto 20; per i Roditori e Insettivori 6-10. Lo stato fisiologico e le manifestazioni vitali variano secondo il succedersi di questi anni, in modo costante per i diversi individui, costituendo queste variazioni complessivamente le età della vita di ciascuna specie. Si distinguono tre grandi periodi: il primo è caratterizzato dallo sviluppo ascendente, in cui si ha il graduale aumento della massa del corpo derivante dal regolare sviluppo dei diversi organi e delle loro funzioni e si manifesta con l'aumento delle dimensioni, del peso, mentre s'affermano, divenendo sempre più valide, le funzioni degli organi della vita animale e della riproduzione sessuale. Il secondo periodo è rappresentato dallo stato di maturità ed equilibrio dinamico. Il terzo è caratterizzato da fenomeni di regressione.
I. Il primo periodo abbraccia diverse età: a) s'inizia con la vita embrionale e fetale, che per l'uomo si svolge normalmente nel decorso di nove mesi e che conduce, dall'epoca della fecondazione, per rapidi processi evolutivi, allo sviluppo di tutti gli organi necessarî alla vita, indipendentemente dall'organismo materno; b) con la nascita comincia la prima età della vita extrauterina, detta infanzia per l'incapacità iniziale del linguaggio fonetico, che durante lo svolgersi di quest'età s'acquista e si perfeziona sempre più, insieme con altre attività (stazione eretta, deambulazione, assunzione del cibo, ecc.). Il processo evolutivo della forma e della funzione dei varî organi non si limita però soltanto al sistema nervoso centrale, ma è proprio ancora d'altri organi, come, p. es., quelli connessi con le funzioni digerenti e d'assorbimento, degli emuntorî e delle ghiandole a secrezione interna, ecc. In questo tempo l'accrescimento del volume e del peso del corpo si svolgono con la massima rapidità. L'infanzia va dalla nascita alla pubertà in tre fasi successive: 1. La prima, o piccola infanzia, che comprende i primi due anni di vita: ha per caratteri salienti la rapidità dello sviluppo, che è maggiore che in qualsiasi altro momento della vita, e la comparsa della prima dentizione. 2. La seconda, o media infanzia, che va dal secondo al 5°-6° anno, cioè fino alla comparsa dei primi quattro grandi molari che sono permanenti, e che perciò rappresenta l'inizio della seconda dentizione. 3. La terza infanzia, o puerizia, che va fino all'epoca della pubertà; c) l'adolescenza, che s'inizia con l'epoca della pubertà (variabile dal 14° al 16° anno d'età; nel sesso femminile è più precoce che nel sesso maschile); comprende lo sviluppo ulteriore di tutti gli organi, più specialmente degli organi sessuali; in essa si raggiunge il massimo dell'altezza e del peso del corpo. L'adolescenza s'estende per le donne fino all'età di 21 anni, per gli uomini fino ai 25-28 anni, e si può suddividere in due fasi: la prima caratterizzata dalla crisi puberale (adolescenza in senso stretto), la seconda è la giovinezza, in cui s'entra nella piena attività fisica e psichica.
II. Il secondo periodo abbraccia la fase più ampia e importante della vita: quella della maturità o, nell'uomo, della virilità. Si suddivide in tre stadî: a) della maturità crescente (nella donna dai 21 ai 30-35 anni, nell'uomo dai 25-28 ai 40), in essa si perfezionano le varie attività, specialmente quelle psichiche; b) della maturità confermata, in cui le funzioni del complessivo organismo si mantengono stazionarie (da 35 ai 40 anni nella donna, dai 40 ai 50 nell'uomo); c) della maturità decrescente, in cui cominciano i fenomeni di diminuzione delle attività (dai 40 ai 50 nella donna, dai 50 ai 60 nell'uomo).
III. Il terzo periodo è quello della vecchiaia, che si può suddividere parimenti in tre stadî: a) quello della verde vecchiaia (dai 60 ai 70 anni), in cui si hanno i primi accenni di decadenza; b) quello della caducità (dai 70 agli 80); c) quello della longevità e decrepitezza, dagli 80 alla fine della vita. Nella donna il periodo della maturità è separato da quello della vecchiezza dalla cessazione delle funzioni riproduttive, con l'età critica (v. climaterio), che oscilla fra i 35 e i 55 anni. Negli animali si possono distinguere periodi o età analoghe a quelle dell'uomo; in essi però sono meno evidenti i segni dello sviluppo delle funzioni dei centri nervosi, e decorrono proporzionalmente in periodi più brevi, secondo la durata complessiva dell'età della loro vita.
Medicina legale. - L'accertamento dell'età, come dato d'identificazione personale sia sul vivo, sia sul cadavere o su pezzi umani, costituisce un problema assai delicato. A tale accertamento si procede in base alle leggi d'accrescimento e delle proporzioni fra le varie parti corporee nonché in base ai caratteri somatici delle ossa, della cute, della dentatura, ecc.
Per il significato cronologico di età v. era; per l'età nelle dottrine giuridiche v. imputabilità; capacità giuridica.