Modicum, et non videbitis me
. Nel Paradiso terrestre, dopo l'ultima trasformazione subita dal carro simboleggiante la Chiesa, Beatrice risponde alla dolce salmodia intonata dalle Virtù: Modicum, et non videbitis me; / et iterum... / modicum, et vos videbitis me (Pg XXXIII 10-12). Sono le parole con cui Cristo annunziò ai discepoli la sua morte e resurrezione (" Modicum, et iam non videbitis me; et iterum modicum, et videbitis me, quia vado ad Patrem ", Ioann. 16, 16), con le quali " intende l'A. ch'avegna che la Chiesa sia in privazione de obedienzia al tempo presente, el virà tempo ch'ella serà in abito d'ubedienzia, e cussì se mostrarà a tutti " (Lana, e analogamente altri, anche moderni).
Accanto a questa, Casini-Barbi e Rossi-Frascino (ma non Sapegno) accolgono l'ipotesi di Scartazzini-Vandelli: " Questi versi annunziano, nel 1300, in forma di profezia, probabilmente questo: che tra poco (1305) la Chiesa sarà allontanata dalla sua sede, ma di lì a un altro poco ricomparirà nel posto suo, cioè quando verrà chi ne otterrà la liberazione materiale e la purificazione morale, secondo che D. non solo sperava, ma riteneva per certo (vv. 34-45) ". Secondo il Porena è da respingere l'interpretazione che " Beatrice parli di se stessa: che significherebbe che la Teologia presto scomparirà ma presto ricomparirà di nuovo? ".