ESTESIOLOGIA (dal gr. αἴσϑησις "sensazione" e λόγος "studio")
È lo studio delle cellule sensoriali periferiche, dei corpuscoli nervosi, delle arborizzazioni periferiche delle fibre di senso; di tutti gli organi e di tutti gli apparecchi che sono deputati a raccogliere le impressioni o gli stimoli che i nervi trasmettono ai centri nervosi. La proprietà dell'impressionabilità o irritabilità assai accentuata è nel protoplasma degli elementi cellulari differenziati e specifici degli organi di senso. Un certo grado d'irritabilità possiede tuttavia il protoplasma dei Protozoi, che in generale non hanno differenziazioni specifiche in rapporto con la sensibilità; solo in qualche protozoo sono presenti setole ritenute tattili; corpiccioli pigmentati interpretati come organi deputati all'impressionabilità per la luce. Nei Metazoi inferiori, già nei Celenterati, compaiono cellule speciali neuroepiteliali sparse nell'ectoderma che sono deputate alla sensibilità tattile, ocelli od occhi rudimentali, statocisti e cioè piccoli organi in relazione col senso dell'equilibrio del corpo. Gli occhi assumono maggiore complessità, e compaiono anche formazioni che sembrano differenziate per l'olfatto o per il gusto in alcuni Vermi e negli Artropodi. Negl'Insetti compaiono veri organi dell'udito che sono anche bene sviluppati nei Molluschi. In questi è pure ben rappresentato anche il senso del gusto e dell'olfatto. Nei Vertebrati alla sensibilità tattile, termica e dolorifica provvedono espansioni nervose terminali e corpuscoli nervosi che sono in rapporto con la cute; al senso muscolare provvedono espansioni nervose e corpuscoli nervosi in rapporto coi muscoli, coi tendini, con le guaine muscolari e con le aponeurosi. Per gli altri sensi specifici vi sono gli organi dell'olfatto, del gusto, l'apparato dell'udito, del senso dell'equilibrio, quello della vista.
In ogni disposizione anatomica, organo o apparecchio di senso, la parte essenziale in modo particolare differenziata per la funzione specifica, è rappresentata: 1. da espansioni terminali libere di fibre nervose sensitive in un tessuto periferico che per lo più è un epitelio di rivestimento (in rapporto, per esempio, con la sensibilità generale dell'epidermide o d'una mucosa). 2. Da terminazioni o espansioni terminali di fibre nervose sensitive racchiuse in corpiccioli speciali detti corpuscoli nervosi terminali, quali p. es. i corpuscoli lamellari del Pacini, le clave terminali, i corpuscoli del Meissner, i fusi neuromuscolari, i corpuscoli muscolo-tendinei del Golgi (in rapporto rispettivamente col tatto, col senso della pressione e della tensione, col senso muscolare). 3. Da cellule o raggruppamenti di cellule d'un tessuto periferico, essenzialmente d'un epitelio di rivestimento, differenziate per la funzione di recezione degli stimoli e, unitamente a tali cellule, dalle espansioni terminali delle fibre di senso che con le cellule stesse sono in rapporto. Tali sono, p. es., le cellule epiteliali pseudosensoriali dei corpuscoli gustativi, dell'organo del Corti, delle macule e delle creste acustiche dell'organo dell'udito con le rispettive fibre terminali. 4. Da cellule o raggruppamenti periferici di cellule sensoriali che hanno il carattere di vere cellule nervose. Stanno tali cellule per lo più allineate in un epitelio di rivestimento e il loro prolungamento nervoso le collega coi centri nervosi. Tali sono le cellule olfattive, quelle del sacco vascoloso dei pesci. 5. Da segmenti appartenenti genericamente al sistema nervoso centrale dislocati alla periferia, com'è il caso della retina.
Per lo più a questa parte specifica essenziale per la recezione degli stimoli sono connesse formazioni secondarie o accessorie di protezione, di sostegno o aventi lo scopo di favorire l'azione degli stimoli stessi sugli elementi ricettori. Queste formazioni accessorie contribuiscono di molto alla complessità morfologica degli organi e apparecchi di senso. Cosi, p. es., gli epitelî pseudosensoriali dell'orecchio interno, che sono in rapporto con l'udito e col senso dell'equilibrio, stanno disposti alla superficie interna d'un apparato complicato di concamerazioni e di canali membranosi che costituiscono il labirinto membranoso. Questo, a sua volta, è disposto in un labirinto cartilagineo od osseo scavato nella parte temporale della base cranica. A questa parte dell'organo dell'udito, che è l'orecchio interno, è connesso l'orecchio medio o cassa del timpano con una membrana vibrante per azione delle onde sonore, detta membrana del timpano. Si aggiunga l'orecchio esterno, col condotto uditivo esterno e il padiglione; formazioni queste specialmente sviluppate nei Mammiferi e che sono destinate a raccogliere e dirigere le onde sonore contro la membrana del timpano. La retina, che è la parte specifica ed essenziale per la visione, è protetta da membrane che provvedono anche alla funzione di nutrizione dell'organo della vista mediante la loro vascolarizzazione (tonaca fibrosa sclero-corneale, tonaca vascolare o uvea). Completano l'occhio i mezzi trasparenti o diottrici (lente, umor acqueo, vitreo). Tutte le formazioni, organi e apparecchi periferici di senso rientrano nel compito di studio dell'estesiologia. Essi sono collegati morfologicamente, e funzionalmente per mezzo dei nervi di senso coi centri nervosi: questi e quelli vengono studiati in altro capitolo dell'anatomia: la neurologia (v. nervoso, sistema).