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estasi

Dizionario di Medicina (2010)
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estasi


Stato alterato di coscienza in cui il soggetto si isola mentalmente da tutto ciò che lo circonda, e si assorbe in un’idea unica o in un’emozione particolare. Si osserva non di rado nelle esperienze (➔ neuroteologia) e nei deliri mistici, ed è allora assai spesso accompagnata da allucinazioni. L’emozione è quasi sempre gioiosa, talvolta addirittura voluttuosa; lo sguardo è fisso, immobile, l’espressione mimica è di persona in preda a una gioia profonda (fisionomia estatica). Condizione necessaria dell’e. è la sospensione completa, assoluta, di ogni attività mentale, unita all’interruzione di ogni rapporto con l’ambiente. La confusione allucinatoria, gli stati crepuscolari isterici o epilettici, la debolezza mentale sono le affezioni nelle quali l’e. può verificarsi più frequentemente come stato psichico morboso; si osserva non di rado nei deliri mistici, ed è allora assai spesso accompagnata da allucinazioni.

Vocabolario
èstaṡi
estasi èstaṡi s. f. [dal lat. tardo ecstăsis, gr. ἔκστασις «turbamento o stato di stupore della mente (per paura, dolore, ecc.)», der. di ἐξίστημι «mettere fuori» e, come intr. e nel medio, «uscire di sé»]. – 1. Genericam., stato di isolamento...
estaṡiare
estasiare estaṡiare v. tr. [der. di estasi, sul modello del fr. (s’)extasier]. – Mandare in estasi (in senso fig.), riempire di viva e intensa ammirazione: un’attrice che, con la sua recitazione, estasiava gli spettatori. Più com. l’intr....
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