esseni
Nome, dal significato non chiaro, degli appartenenti a una comunità religiosa giudaica, le cui notizie cominciano col sec. 2° a.C. e che sembra scomparsa con la distruzione dello Stato giudaico (70 d.C.). Secondo dati degli autori classici (Plinio, Filone e soprattutto Giuseppe Flavio), gli e. abitavano per lo più in villaggi, e una delle loro sedi principali era la regione di Engaddi presso il Mar Morto. Essi costituivano il terzo partito religioso accanto a sadducei e farisei, e in alcuni tratti (come il rispetto del sabato) si distinguevano da questi ultimi solo per un maggior rigore. Peraltro rappresentavano una specie di ordine monastico che si perpetuava mediante l’aggregazione di nuovi membri, i quali, entrando a far parte dell’ordine, facevano dono alla comunità di tutti i propri beni. Vivevano del lavoro dei campi e seguivano rigorose norme di purità connesse con una speciale reverenza per la luce solare quale rivelazione della maestà divina. Assai poco si sa delle loro dottrine: avevano una particolare venerazione per la Torah e per Mosè, ma è impossibile dire se riconoscessero altri libri biblici. Nel complesso, l’essenismo appare un fenomeno non puramente giudaico, influenzato, secondo un’opinione ampiamente condivisa, dal pitagorismo ellenistico. Una nuova serie d’informazioni sugli e., ampia e diretta, sembra venire dai manoscritti ebraici scoperti (dal 1947 in poi) presso il Mar Morto (➔ Qumran). Tra essi si trovano i libri sacri di un movimento religioso che molti studiosi identificano con quello degli esseni.