ESPOZ y MINA, Francisco
Guerillero e uomo politico spagnolo, nato a Idocin (Navarra) il 17 giugno 1781, morto a Barcellona il 24 dicembre 1836. Dal 1808 partecipò alla sanguinosa lotta contro i Francesi; e nel 1810, dopo che suo nipote Mina el Mozo fu fatto prigioniero, si pose a capo delle sue bande, combattendo con fortuna in Aragona, Castiglia e Navarra, tenendo in scacco forze molto superiori e infliggendo in varî scontri a lui favorevoli gravi perdite agli eserciti napoleonici. Ristabilito sul trono Ferdinando VII, l'E. y M., contrario all'assolutismo e sospetto al governo, dopo un tentativo d'impadronirsi della cittadella di Pamplona, dovette col nipote rifugiarsi in Francia. Tornò in Spagna per servire il governo costituzionale stabilito nel 1820; e si segnalò nella guerra civile del 1822, riportando varî successi sulle truppe dell'assolutista Reggenza di Urgel: tra gli altri, la presa di Seo de Urgel, dopo un assedio di 74 giorni. Fu tra i pochi che resistessero all'intervento straniero; ma dovette capitolare di fronte ai Francesi, rifugiandosi in Inghilterra. Fece un nuovo tentativo costituzionale nel 1830, dopo la rivoluzione di luglio, contando sull'aiuto di Luigi Filippo, ma il moto fallì. Un nuovo tentativo, nel 1832, andò ancora a vuoto; l'amnistia del 1833 gli permise di tornare in Spagna, a sostenervi l'allora liberaleggiante reggente Cristina contro i carlisti; nell'aprile 1835, sentendo indebolita la sua posizione politica, si ritirò a vita privata. Più tardi ebbe un comando in Catalogna ed esortò la reggente a concedere una costituzione. Non seppe opporsi alla fucilazione della madre di Cabrera.