esposizioni universali
Il sapere umano in mostra
Le esposizioni universali sono insieme fiere commerciali e mostre scientifico-culturali che vengono realizzate nelle più importanti città del mondo. Queste manifestazioni ricoprirono un ruolo molto significativo soprattutto nel periodo tra la seconda metà dell'Ottocento e i primissimi decenni del Novecento. Nelle grandi mostre-mercato ottocentesche venivano messi in vendita i prodotti esposti, dagli ascensori ai cannoni, dai telefoni ai motori a scoppio, ma allo stesso tempo venivano presentati ai visitatori, come si fa in un museo, i progressi scientifici raggiunti
In Francia dopo la rivoluzione del 1789 furono organizzate le prime esposizioni a carattere nazionale: la classe politica francese voleva mostrare al mondo i progressi tecnici e culturali raggiunti dopo l'abbattimento della monarchia. Le esposizioni nazionali francesi, la prima è del 1798, ebbero un discreto successo e spinsero le maggiori potenze dell'epoca a riflettere sull'iniziativa.
Nella seconda metà dell'Ottocento, a partire dalla Grande Esposizione di Londra del 1851, queste manifestazioni furono organizzate in tutte le più importanti città: Parigi, Vienna, New York, Philadelphia, Chicago e accompagnarono passo passo lo sviluppo industriale del secolo, diventando la maggiore vetrina mondiale delle innovazioni tecnologiche. Le esposizioni rispondevano anche all'esigenza di esaltare le produzioni industriali nazionali e il ruolo guida di questo o quel paese nell'economia mondiale.
La prima Esposizione universale fu realizzata a Londra nel 1851 in un grande parco nel centro della città: Hyde Park. L'edificio che doveva ospitare le migliaia di espositori (circa 14.000!) si chiamava Crystal Palace, una gigantesca struttura trasparente in vetro e ferro. Tutto smontabile, perché costruito con lastre di vetro e montanti in metallo, il Crystal Palace non danneggiò in alcun modo la natura circostante e anzi inglobò nella sua parte più alta, che raggiungeva i 24 m, alcuni antichi olmi di Hyde Park. L'Esposizione era divisa in quattro sezioni: una dedicata alle materie prime, una per le macchine e le invenzioni, una per i prodotti manifatturieri e una per le belle arti (pittura, scultura, musica). I visitatori, circa sei milioni, potevano passeggiare tra le macchine esposte, toccarle, vederle in funzione, comprarle.
A partire dall'Esposizione del 1851, queste manifestazioni esercitarono su un pubblico sempre più vasto un potente richiamo: erano insieme museo, grande magazzino, fiera di paese e luna park.
Con il passare dei decenni venne accentuato sempre di più l'aspetto ricreativo e spettacolare delle esposizioni: manifestazioni sportive, mostre di pittura, esibizioni da circo, ma soprattutto costruzioni un po' avveniristiche affiancavano l'esposizione vera e propria.
Il clou dell'Esposizione universale di Parigi del 1889 fu la Torre Eiffel, una grandiosa torre in ferro puddellato (acciaio) alta 300 m che porta il nome dell'ingegnere suo costruttore. Accolta da proteste e timori, sulla stampa ci fu chi la definì "mostruosa", la Torre Eiffel divenne subito un elemento imprescindibile del paesaggio parigino. L'Esposizione del 1889, organizzata con grande sfarzo dai Francesi per celebrare il centenario della Rivoluzione, diede anche molto spazio alle arti, alla musica, ai costumi dei paesi lontani: ai piedi della torre furono ricostruiti templi egizi, mercati arabi, teatri del lontano Oriente. Era come compiere un viaggio nel tempo e nello spazio: dal mondo delle lontanissime colonie alle ultime bizzarre invenzioni. Un altro elemento di fascino delle esposizioni era la galleria delle macchine: il luogo, visitabile, dove si trovavano i generatori di energia dell'esposizione stessa.
A Chicago, per l'Esposizione del 1893, fu costruita la prima ruota panoramica del mondo: due grandi ruote parallele in acciaio che trasportavano carrozze per sessanta visitatori ciascuna.
In Italia non vi furono mai esposizioni di livello internazionale, ma nel 1911, in occasione del cinquantenario dell'unità d'Italia, Torino e Roma ospitarono rispettivamente un'esposizione di carattere scientifico e industriale e una mostra artistica e regionale.
La Prima guerra mondiale interruppe questo ciclo di manifestazioni caratterizzate dalla fiducia nel progresso e nella convivenza pacifica. Dopo le due guerre mondiali le esposizioni riprenderanno il loro corso ma senza più quel significato economico-sociale e culturale tipico del secolo precedente.