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ESORCISMO

di Raffaele Corso - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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ESORCISMO (XIV, p. 340)

Raffaele Corso

Folklore. - Nelle credenze popolari, la pratica degli esorcismi è ancora viva, sotto la forma e il nome di scongiuro. Come l'esorcismo, lo scongiuro consiste in atti e parole che sono ritenuti efficaci a prevenire i malefizî di qualunque natura o ad annientarne gli effetti.

Gli atti possono consistere in: 1. atteggiamenti o gesti, come la mano cornuta, il volgere il deretano, il calare le brache, il mettere fuori la lingua, ecc.; 2. esibizioni di speciali oggetti o di sostanze, come ramoscelli di alloro, di fico, capi di aglio, chiodi di ferro, coltelli, scuri, "pietre del tuono", ecc. (v. amuleto, III, p. 55 segg.); 3. cerimonie per purificare o disinfettare magicamente gli animali, le piante, ecc. I fulmini, i temporali, le trombe marine, che sono creduti dal volgo opera dei demonî o conseguenza delle stregonerie, vengono scongiurati con le armi (si espongono scuri o coltelli sulle soglie o sui tetti, si scagliano frecce, come i Goti, contro le nubi temporalesche, si sparano fucili, ecc.). I suffumigi di erbe aromatiche sono largamente usati per fugare i malefizî dai campi, dai greggi, dalle case, come pure sono adoperati a tale scopo i fuochi, che si accendono in determinate ricorrenze o circostanze con legna speciale.

Le parole consistono in carmi magici per sciogliere le fatture e disincantarle. Rientrano in questa categoria le formule esorcistiche, che cominciano con l'invocazione di qualche santo e sono adoperate nel corso delle pratiche ad accertare l'esistenza del malefizio o a fugarlo. Ve ne sono per ogni genere di mali veri o presunti, contro l'emicrania, la risipola, il dolore di ventre, le malattie degli occhi, ecc. Spesso atti e parole procedono di conserva e l'operatore che recita il carme deve assumere speciali atteggiamenti (tenere nella bocca un briciolo di sale, nella mano una chiave, lambire con la lingua il paziente, ecc.). Talvolta lo stesso maleficiato è a ciò obbligato, con l'entrare in un circolo tracciato col carbone, tenendo sul capo reliquie e ramoscelli di verbena, mentre recita gli scongiuri del caso.

Vedi anche
esorcismo Scongiuro mediante il quale, con parole (formule), azioni (gesti) e oggetti, la persona investita di un potere sacrale, in forza di questo o dell’invocazione di un essere soprannaturale, scaccia una potenza avversa e malefica. È frequente soprattutto nei casi in cui si ritiene di avere innanzi fenomeni ... malattia Lo stato di sofferenza di un organismo in toto o di sue parti, prodotto da una causa che lo danneggia, e il complesso dei fenomeni reattivi che ne derivano. Elemento essenziale del concetto di m. è la sua transitorietà, il suo andamento evolutivo verso un esito, che può essere la guarigione, la morte ... magia Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, ora considerata forma di conoscenza superiore, ora rifiutata come impostura e condannata dalle autorità ... talismano Oggetto naturale o manufatto, spesso decorato di figure o di segni simbolici, cui si attribuisce un valore e un potere magico di aiuto e di propiziazione, e in alcuni casi di protezione. Nel linguaggio comune (ma riscontrabile non di rado anche nella letteratura etnologica, storico-religiosa e folcloristica) ...
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Vocabolario
eṡorcismo
esorcismo eṡorcismo s. m. [dal lat. tardo exorcismus, gr. ἐξορκισμός, der. di ἐξορκίζω: v. esorcizzare]. – Scongiuro mediante il quale la persona investita di un potere sacro si dichiara capace, in forza di questo suo potere o dell’invocazione...
eṡorcista
esorcista eṡorcista s. m. [dal lat. tardo exorcista, gr. ἐξορκιστής] (pl. -i). – 1. In genere, chi compie esorcismi. 2. In passato, appartenente al terzo degli ordini minori della Chiesa cattolica, che aveva la funzione, oggi riservata...
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