ESKIŞEHIR (A. T., 88-89)
EHIR Città dell'Anatolia, l'antica Dorileo, situata sulle pendici di un colle a 792 m. s. m., stazione importante della finea ferroviaria che unisce la capitale Angora con Costantinopoli. Vi passa il Pursak Çayï, affluente del Sakarya Irmağï; a poca distanza, in direzione O., sono le rovine dette Karaca Şehir, dove, nel sec. XII, fu ricostruita l'antica Dorileo. Agli inizî del sec. XIV fu prima sede del nascente impero ottomano; durante la guerra greco-turca fu inutilmente contesa dai Greci ai Turchi. La regione è fertile; già nell'antichità erano note le sue acque termali ferruginose. E anche sede d'industrie per la lavorazione del legno e della magnesite. Vi sorge una grande officina per riparazioni ferroviarie. Fino al 1920 EskiŞehir fu capoluogo di kazà nel vilâyet di Brussa; ora è sede dell'omonimo vilâyet. La città nel 1895 contava 19.023 ab. (17.131 Musulmani, 583 Armeni gregoriani, 147 Greci ortodossi, ecc.); nel censimento del 1927 la sua popolazione risultò di 32.103 ab. L'intero vilâyet di EskiŞehir (13.335 kmq.) ha una popolazione di 154.195 ab. ed è diviso in quattro kazà: EskiŞehir, Mihalïççïk, Seyitgazi, Sivrihisar.