errare
Nel senso di " vagare ", " andare senza direzione o meta certa ", in Pg VII 59 Ben si poria con lei [con la tenebra] tornare in giuso / e passeggiar la costa intorno errando; con valore leggermente figurato, in Vn XXIII 5 Così cominciando ad errare la mia fantasia; 22 38 Io presi tanto smarrimento allora, / ch'io chiusi li occhi vilmente gravati, / e furon sì smagati li spirti miei, che ciascun giva errando.
Ugualmente l'infinito sostantivato, in Vn XXIII 4 ne lo incominciamento de lo errare che fece la mia fantasia, apparvero a me certi visi di donne scapigliate.
Nel senso di " deviare dalla via consueta ", " sviarsi ", in Cv II XIV 5 li Pittagorici dissero che 'l sole alcuna fiata errò ne la sua via, e Pg XXV 120 Per questo loco / si vuol tenere a li occhi stretto il freno, / però ch'errar potrebbesi per poco.
Il valore di " partirsi dal vero ", " ingannarsi in un'opinione ", con costrutto intransitivo, in Rime LXVII 66 e se 'l libro non erra, / lo spirito maggior tremò sì forte, / che parve ben che morte / per lui in questo mondo giunta fosse; Cv IV X 5 Poi dico similemente lui errare, che puose de la nobilitade falso subietto; X 6 lo Imperadore in questa parte non errò pur ne le parti de la diffinizione; XIV 2; If II 6 la mente... non erra; XXVIII 12 Livïo scrive, che non erra; Pg XX 147 la memoria mia in ciò non erra; Pd II 52 erra / l'oppinïon... d'i mortali, e Fiore CXII 4 lo scritto non erra. In senso morale, con il valore di " commettere colpa ", in Pg IX 127 Da Pier le [chiavi] tegno; e dissemi ch'i' erri / anzi ad aprir ch'a tenerla serrata; XVII 95 Lo naturale [amore] è sempre sanza errore, / ma l'altro puote errar; XIX 134 " Drizza le gambe, levati sù, frate! ", / rispuose; " non errar: conservo sono / teco e con li altri ad una podestate... ".
Il verbo ha il senso di " sbagliare ": con costrutto intransitivo, in Fiore LXIX 6 Malabocca, che così ti travaglia, / è traditor: chi 'l tradisce non erra; CXVIII 13, CXXIII 11 a fede erra, CXXXIV 9 Quel non errò del bascio; con costrutto transitivo in Cv IV Le dolci rime 39 Ma vilissimo sembra, a chi 'l ver guata / cui è scorto 'l cammino e poecia l'erra, e VII 7. Con tale valore il participio passato in Cv IV Le dolci rime 46 Similemente fu chi tenne impero / in diffinire errato.
Il participio presente, con il valore preciso di " lontano dalla giusta dottrina ", in Pg XXV 63 quest'è tal punto, / che più savio di te fé già errante (il Buti chiosa " fece errare "), e Pd XII 94 addimandò... contro al mondo errante / licenza di combatter per lo seme / del qual ti fascian ventiquattro piante. In Pd XX 67 mondo errante sono definiti gli uomini che vivono in terra, perciò soggetti all'errore, in contrapposizione alle anime beate, illuminate dalla luce di verità.
Il termine ‛ errante ', con funzione di sostantivo, s'incontra nel contesto appellativo Contra-li-erranti, con cui il poeta chiama la canzone Le dolci rime (Cv IV Le dolci rime 141 [ripreso in III 2, XXX 2 e 3, due volte]), in IV I 5 li errori de la gente abominava e dispregiava, non per infamia o vituperio de li erranti, e XIV 3 oppinione di questi erranti è che uomo prima villano mai gentile uomo dicer non si possa.
Variamente interpretato è il valore del verbo in Rime LXXXIV 3 Parole mie che per lo mondo siete, / voi che nasceste poi ch'io cominciai / a dir per quella donna [la Donna gentile simbolo della Filosofia, oppure, come intendono altri commentatori, la donna pietosa della Vita Nuova] in cui errai / " Voi che 'ntendendo il terzo ciel movete ", / andatevene a lei: e. potrebbe valere qui " essere in travaglio amoroso ", " soffrire per amore " con valore frequente nella poesia amorosa del Duecento (cfr. Barbi, Problemi II 42-43; ma l'osservazione era già nel Gaspary, Storia della letteratura italiana, I 452; si veda con valore affine a e. il termine ERRANZA). Intendendo invece il verbo e. nel senso proprio di " prendere errore ", si può pensare che D. abbia voluto alludere all'amore per la Donna pietosa che lo allontanò dal ricordo di Beatrice (si veda Vn XXXIX 2), o all'inganno nel valutare i sentimenti della sua donna, come lascia intendere il v. 9 Con lei non state che non v'è Amore, forse con allusione allegorica alle difficoltà dello studio della filosofia. Il Nardi (Dal Convivio alla Commedia, Roma 1960, 13) considera il sonetto " il congedo dalla pargoletta allegorica, ossia dalle rime allegoriche di contenuto filosofico " poiché dinanzi " ai problemi metafisici intorno ai quali la mente del poeta-filosofo s'era smarrita, e la cui soluzione richiedeva chiarezza e precisione di concetti, il velo dell'allegoria era ormai divenuto ingombrante ", per cui si spiega, a proposito dell'espressione quella donna in cui errai, l'errore artistico e filosofico insito nel genere della poesia allegorica (si veda Barbi-Pernicone, Rime 461).
Il verbo e., nèl senso di " sbagliare ", compare nell'edizione del '21 in Cv IV VII 9 quelli che... [è stato scorto e errato ha 'l cammino], ma né Busnelli-Vandelli né la Simonelli accettano questa lezione.