erosione
Vento, acqua e ghiaccio all'attacco delle rocce
La bizzarria delle forme assunte dalle rocce, che spesso caratterizza un territorio, è frequentemente dovuta a fenomeni di erosione. L'azione di acque, mari, venti e ghiacciai sottrae materia al terreno e alle rocce. Anche il materiale all'apparenza più solido e durevole può essere scalfito e infine consumato nel tempo
L'acqua piovana, le acque correnti, il mare, il vento, i ghiacciai contribuiscono a dare forma alla superficie terrestre sottraendo materia alle rocce e ai terreni. Il fenomeno dell'erosione si realizza in natura producendo talvolta forme suggestive e bizzarre che dipendono dal tipo di roccia che viene erosa (rocce più o meno compatte, fratturate oppure stratificate), dal territorio interessato (montuoso, collinare, litorale a costa alta) e dal clima. Qualche volta, l'erosione può essere molto rapida e si definisce 'accelerata': per esempio, piogge intense e irregolari possono far franare pendii di rocce poco resistenti, causando condizioni di rischio in prossimità di luoghi abitati. Spesso l'intervento umano (per esempio, nei casi di diboscamento incontrollato) accelera ancora di più l'erosione, specialmente del suolo, con gravi e negative conseguenze sull'ambiente e sull'economia.
A volte, si rimane stupefatti di fronte alla stranezza di alcune rocce, e può essere utile e divertente risalire da quelle forme alle cause che le hanno generate. In zone prive di vegetazione, come le regioni di alta montagna o quelle desertiche, si osservano nicchie e cavità tondeggianti e levigate, anche molto grandi: sono il risultato della lenta e incessante azione erosiva del vento (corrosione), dovuta all'attrito esercitato dai microscopici granuli minerali trasportati in sospensione nell'aria.
Lungo le coste, all'azione del vento si accompagna quella del mare (abrasione): ne è un tipico esempio il cosiddetto 'orso di Palau', in Sardegna nei pressi di Sassari; in questo caso, al sorprendente risultato quasi scultoreo ha contribuito l'umidità dell'aria che ha alterato la superficie della roccia (un granito). Lungo i litorali dalle coste alte, è anche frequente incontrare archi naturali, pareti mozzafiato a strapiombo sul mare, profonde grotte, tutte manifestazioni dell'erosione marina provocata dalle onde.
Quando invece si attraversano zone collinose, come quelle dell'Appennino tosco-emiliano, abruzzese o lucano-calabrese, è possibile imbattersi in paesaggi da film di fantascienza: pendii nudi incisi da una miriade di stretti solchi che si diramano. È il frutto dell'azione delle acque correnti sulle rocce tenere, quando ancora non sono raccolte nei ruscelli. Non a caso queste acque si chiamano selvagge o dilavanti: esse portano via detriti dal terreno segnandolo in modo spettacolare e diffuso, come accade in una località del Trentino Alto Adige con le singolari piramidi di terra.
Tuttavia, l'erosione delle acque correnti più importante è quella delle acque incanalate nei torrenti e nei fiumi. Questi corsi d'acqua plasmano intere vallate con la caratteristica forma a V e in alcuni casi, anche su rocce dure e compatte come i basalti e i graniti, provocano incisioni che possono approfondirsi tra pareti fortemente inclinate: si formano in questo modo i canyon (per esempio, il celebre Grand Canyon del fiume Colorado negli Stati Uniti d'America). L'opera demolitrice delle acque incanalate, oltre che per asportazione di granuli, può agire per dissolvimento chimico delle rocce. Anche la forma delle vallate sagomate dai ghiacciai, con il suo profilo a U, è caratteristica e inequivocabile. In questi ambienti, le superfici arrotondate a dorso di balena e le tipiche strie delle rocce sono la traccia lasciata dal movimento della massa glaciale.
Nel Lazio, a pochi chilometri da Viterbo, Civita di Bagnoregio è un pittoresco borgo medievale arroccato sulla sommità di una rupe. Fu costruito in posizione ottimale per il controllo del proprio territorio. Oggi la cittadina è quasi del tutto disabitata, perché minacciata dal fenomeno dell'erosione accelerata. Infatti, le argille che formano la parte principale della collina si degradano velocemente favorendo il crollo dei sovrastanti banconi di tufo su cui poggiano gli edifici.