EROS
Astronomia. - Uno dei piccoli pianeti, che, scoperto da G. Witt a Berlino la sera del 13 agosto 1898 e designato col simbolo 1898 DQ, ebbe più tardi il numero 433. Il suo rapido moto lo indicò subito come un corpo celeste degno di particolare attenzione. Già 20 giorni dopo la scoperta del nuovo pianetino A. Berberich poté calcolarne gli elementi. Dalle numerose osservazioni fatte in quell'epoca si dedussero valori così precisi degli elementi, che non solo si assicurò la ricerca del pianetino nelle opposizioni posteriori, ma si riuscì a ritrovarne la traccia anche su fotografie eseguite in epoche anteriori (1896 e 1893-94). Data la sensibile eccentricità dell'orbita, Eros, benche si trovi a una distanza media dal Sole quasi eguale a quella di Marte (1,45 in luogo di 1,523), può raggiungere una vicinanza alla Terra che sorpassa quella di tutti gli altri corpi celesti (20,8 milioni di km. solamente mentre Marte non può avvicinarsi a noi per meno di 55 milioni di km.). Questa circostanza lo rende particola mente prezioso, in quanto così riesce tanto più facile e sicura la determinazione della distanza sua assoluta dalla Terra, e quindi anche, in via indiretta, quella del Sole dalla Terra, ossia il valore della parallasse solare.
Misure di questo genere poterono esser fatte con ottimi risultati nel 1900-01, e ancor meglio nel 1930-31 per le condizioni più favorevoli in cui Eros si presentò. Le operazioni vennero eseguite secondo accordi presi nei congressi internazionali di Parigi (1899) e di Leida (1928), e larga fu la partecipazione degli astronomi italiani. Vanno ricordati fra gli altri i lavori di E. Millosevich, intesi a stabilire l'orbita rigorosa del pianetino, e quelli di A. Antoniazzi, diretti a ricavare il valore più attendibile della parallasse solare, sulla base delle proprie osservazioni fatte a Padova.
In occasione della grande opposizione di Eros, nel 1900-01 fu osservata per la prima volta in esso una fluttuazione periodica della grandezza, che, sospettata prima in altri pianetini (p. es. in Tercidina), venne poi confermata in parecchi altri.