ERODE detto Antipa, tetrarca di Giudea
(‛Ηρώδης ὁ 'Αντίπας, Iulius Herüdes). - Figlio di Erode I e di Maltache, nacque verso il 20 a. C. In uno degli ultimi testamenti era stato designato dal padre a succedergli nella dignità regia, ma fu poi sostituito con Archelao e lasciato erede solo di una parte del territorio con il titolo di tetrarca. Morto il padre corse a Roma, per sostenervi presso Augusto i proprî diritti, ma l'imperatore tolse l'oggetto della contesa, abolendo la dignità regia. Archelao ebbe la Giudea, Antipa la Galilea e la Perea, Erode Filippo I la Gaulonitide, la Traconitide e la Batanea. Quando nel 6 d. C. Archelao fu accusato di governare male e deposto, anche Antipa e Filippo corsero qualche pericolo, ma si salvarono, e seguirono una politica di stretta adesione alla casa imperiale. Antipa intitolò all'imperatrice Livia una città da lui ricostruita in Perea, e chiamò Tiberiade la capitale che costruì presso il lago di Gennesaret. Tiberio ebbe infatti stima e fiducia verso Antipa. In occasione di un viaggio fatto a Roma per ossequiare l'imperatore, A. visitò suo fratello Erode Filippo I e s'invaghì della moglie di lui Erodiade (v.) così fortemente che, tornato in Palestina, la tolse al fratello e la sposò, sebbene fosse sua nipote e cognata. Il sentimento religioso giudaico ne fu vivamente offeso e Giovanni Battista (v.) che allora predicava penitenza nei territorî di Antipa, ne prese occasione per rivolgergli forti rampogne. Per queste, o perché temeva che il Battista fomentasse sollevazioni nel popolo, Antipa lo fece arrestare e decapitare. Ma l'unione con Erodiade provocò anche un conflitto col re degli Arabi, che degenerò verso il 35-36 in aperta guerra, nella quale l'esercito di Antipa fu battuto. A vendicarlo mosse per ordine di Tiberio l'esercito romano di Siria, sotto il comando di Vitellio, ma questi sostava in Gerusalemme, quando giunse la notizia della morte dell'imperatore. Vitellio, per motivi personali ostile ad Antipa, interruppe allora la spedizione. Succeduto nel trono imperiale Caligola, Antipa rivolse la sua devozione verso di lui, presso del quale era divenuto assai potente Agrippa fratello di Erodiade. Quando giunse in Palestina la notizia che Agrippa era stato da Caligola nominato re, Erodiade spinse il marito a recarsi a Roma per ottenere uguale onore. Qui però Agrippa l'aveva accusato di congiurare contro la sicurezza dell'Impero e non avendo saputo prontamente rispondere a Caligola che l'interrogava, fu privato dei suoi dominî e confinato a Lugdunum Convenarum al nord dei Pirenei, dove lo seguì animosamente Erodiade. La storia evangelica mette Erode Antipa in rapporto anche con Cristo, che egli sospettò fosse Giovanni redivivo, e che rimandò a Pilato senza condanna.
Bibl.: E. Schürer, Geschichte des jüd. Volkes im Zeitalter Jesu Christi, II, 3ª ed., Lipsia 1904, p. 431 segg.; J. Wellhausen, Ist. und Jüd. Geschichte, 7ª ed., Berlino 1914; Pauly-Wissowa, Real-Encycl., Suppl. II, coll. 168-191.