TEMPEL, Ernst Wilhelm Leberecht
Astronomo, nato il 4 dicembre 1821 a Nieder-Cunersdorf nella Lusazia superiore, morto il 16 marzo 1889 a Firenze. Appartenente a modesta famiglia, apprese nella sua giovinezza il mestiere di disegnatore litografo, che esercitò dapprima in varie città della Germania, e poi successivamente in Danimarca e in Italia. Nel 1859 stette a Venezia, dove cominciò a farsi conoscere come dilettante di astronomia. Nel 1860 passò a Marsiglia, e nel 1861 fu per qualche tempo assistente in quell'osservatorio, sotto la direzione di Beniamino Valz. Espulso dalla Francia nel 1870, perché tedesco, venne sul principio del 1871 a Milano, dove fu assunto come assistente nella Specola di Brera. Quivi, abbandonata definitivamente la litografia, si consacrò tutto all'astronomia. Nel 1875 fu nominato astronomo aggiunto nella Specola di Arcetri (Firenze) con l'incarico della direzione, posto che tenne fino alla morte.
Dotato di ingegno non comune, benché di cultura limitata, il T. fu soprattutto un eccellente osservatore e famoso seopritore di comete, pianetini e nebulose.
A Venezia con un telescopio di quattro pollici, egli fece le prime scoperte, tra cui principali quella della Cometa 1859 e l'altra della nebula delle Pleiadi, scoperta quest'ultima che gli venne, a torto, contrastata. A Marsiglia scoperse sei pianetini e ben dieci comete, delle quali specialmente importanti sono le 1867 II e 1869 III per il loro breve periodo, e la 1866 I perché permise a G. V. Schiaparelli di affermare - con la teoria ormai famosa - la sua indubitabile connessione con le stelle cadenti del periodo di novembre (Leonidi). Nei quattro anni che stette a Milano scoprì altre quattro comete: notevole la 1873 II perché di breve periodo; oltre a queste osservò diverse altre comete, e specialmente la splendida di Coggia apparsa nel 1874, della quale fece stupendi disegni. Ad Arcetri, dove disponeva di un grande cannocchiale di Amici, fece le sue migliori osservazioni. Scoperse ancora una cometa, la 1877 V, e poi si dedicò completamente allo studio delle nebulose, delle quali fece una quantità di disegni bellissimi, in grande maggioranza inediti.