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WIECHERT, Ernst

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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WIECHERT, Ernst


Poeta tedesco, nato a Kleinort presso Sensburg nella Prussia Orientale il 18 maggio 1887: fu per molti anni insegnante a Königsberg: ora vive in Baviera, in una sua tenuta, Hof Gagert, presso Wolfratshausen. Sensibilissimo, capace di fresca e immediata osservazione della realtà, ma anche proteso in ascolto delle forze che nella natura e nell'uomo muovono occultamente la vita, trae per lo più l'ispirazione da un sentimento doloroso, pesante, dell'esistenza che giunge a placarsi solo nell'idillio di una comunione intima con le cose e con Dio oppure nella disciplina interiore di una ferma volontà che fa l'uomo padrone del suo destino e della sua pace. E anche lo stile è conforme all'ispirazione: sensitivo, delicato, con il quasi costante sfondo di una tonalità lirica diffusa e un poco morbida, contro la quale le figure di primo piano si staccano, stagliate in linee quasi rigide, con netti contorni. Incominciò con un romanzo, Die Flucht (1916), di composizione ancora incerta; ma già nel romanzo successivo, Der Wald (1922), i paesaggi vasti e silenziosi, e l'indole chiusa degli uomini della sua Prussia Orientale si integrano in una visione liricamente fusa e unitaria. Seguirono i romanzi: Der Totenwolf (1924); Die blauen Schwingen (1925); Der Knecht Gottes Andreas Nyland (1926); Die kleine Passion (1929); Jedermann (1932); Die Magd des Jürgen Doskocil (1932); Die Majorin (1934), oltre a un dramma Der verlorene Sohn (1933) e a numerose novelle (Der Kinderkreuzzug; Geschichte eines Knaben; Hirtennovelle, e le raccolte: Die Flöte des Pan, Der silberne Wagen, Das heilige Jahr). Le opere più significative sono - oltre ad alcune fra le composizioni brevi come la Hirtennovelle - i romanzi Der Totenwolf, Andreas Nyland, Jedermann e - specialmente - Die Magd des Jürgen Doskocil e Die Majorin. Suggestiva, nella sua sorridente ma commossa intonazione idillica, è anche l'autobiografia: Wälder und Menschen, 1936.

Vedi anche
Feuchtwanger, Lion Feuchtwanger ‹fòüh'tvaṅër›, Lion. - Scrittore tedesco (Monaco 1884 - Los Angeles 1958), di origine ebraica. Fu prossimo a B. Brecht come drammaturgo, ma si affermò in specie come romanziere, ottenendo successi talora strepitosi, anche se alla lunga ridimensionati, con l'affrontare temi storici o d'attualità ... Keller, Gottfried Keller ‹kèlër›, Gottfried. - Scrittore svizzero (Zurigo 1819 - ivi 1890). Notevolissima personalità della letteratura svizzera in lingua tedesca, dopo un faticoso esordio divenne uno degli autori in lingua tedesca più popolari; è anzi uno dei pochissimi, accanto a Goethe, Schiller, Heine, che abbiano ... Roth, Joseph Roth ‹róot›, Joseph. - Scrittore austriaco (Schwabendorf, Volinia, 1894 - Parigi 1939). L'amore per la sua terra e il rimpianto per un'atmosfera storica e sociale ormai tramontata dominano la sua opera soprattutto di romanziere, fedele al credo realista ma lontano dall'aridità cronachistica di altri ... Remarque, Erich Maria (propr. E. Paul Remark). - Scrittore tedesco (Osnabrück 1898 - Ascona 1970). Volontario nella prima guerra mondiale a 18 anni, dalle sue esperienze di guerra trasse materia per il romanzo Im Westen nichts Neues (1929; trad. it. 1931), uno dei massimi successi del secolo. Il romanzo, "né accusa né confessione" ...
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    Scrittore tedesco (Kleinort, Prussia Orientale, 1887 - Uerikon, Svizzera, 1950). Scrittore assai coerente, e perciò anche monocorde, sin dall'esordio costituito dal romanzo Die Flucht (1916) sviluppa l'unico tema dell'amore della natura, nutrito in una specie di adesione religiosa e si caratterizza, ...
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    (App. I, p. 1133; II, 11, p. 1132) Poeta e scrittore tedesco, morto in Svizzera a Rüthihof presso Stäfa, Zurigo, il 24 agosto 1950.
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