SALOMON, Ernst von
Scrittore tedesco, nato a Kiel il 25 settembre 1902. Figlio di un ufficiale prussiano, formatosi in un ambiente di severa disciplina militare, ha preso parte dopo la rivoluzione del 1918 alle battaglie nel Baltico e nella Slesia superiore, è stato coinvolto nell'assassinio di W. Rathenau subendo nel 1922 una condanna a cinque anni di fortezza, ha partecipato al putsch di W. Kapp e, negli "anni trenta", alle rivolte contadine nello Schleswig-Holstein accanto ai nazionalisti e rivoluzionarî di destra. Esaltato dal regime nazista, ha per altro interrotto durante il "dodicennio nero" la sua attività di scrittore, dedicandosi invece al cinema come sceneggiatore; è tornato alla letteratura in questo secondo dopoguerra.
Il carattere saliente dell'intera produzione di S. è l'esplicito, istituzionale autobiografismo, ben visibile già nel romanzo Die Geächteten (Berlino 1930), intessuto con le esperienze politiche e umane dell'autore negli "anni venti", e poi via via più dichiarato in Die Stadt (ivi 1932), romanzo del dopoguerra, Die Kadetten (ivi 1933), libro di ricordi della sua vita militare fra il 1913 e il 1919, descritta con humour e vivacità, e Nahe Geschichte (ivi 1936), che ne è in qualche modo la continuazione ma in forma saggistica. S. si è poi ripresentato al pubblico con il romanzo documentario Der Fragebogen (1951; una parte era già apparsa precedentemente con il titolo Boche in Frankreich, Amburgo 1950), una delle opere più discusse della letteratura tedesca di oggi per l'estrema audacia e spregiudicatezza dell'autoconfessione dell'autore, mai reticente nel dichiarare i suoi principî nazionalistico-nichilistici e il suo rivoluzionarismo di destra.
Bibl.: F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 642-643.