PENZOLDT, Ernst
Scrittore, scultore e pittore tedesco, nato a Erlangen il 14 giugno 1892, morto a Monaco il 27 gennaio 1955. Dopo aver frequentato il liceo e poi la Kunstakademie di Weimar e Kassel, visse per lunghi anni a Monaco, dividendo la sua operosità fra le arti figurative (le cui esperienze riecheggiano nel racconto Idolino, 1935) e la letteratura, cui per altro dedicò il meglio delle proprie energie; durante le due guerre mondiali svolse attività sanitaria.
Esordì con versi incantati e di delicata fattura, Der Gefährte (1922), cui fecero séguito, su una stessa corda intensamente lirica, gli Idyllen (1923) e Der Schatten Amphion (1924), largamente imbevuti di autobiografiche rievocazioni dell'infanzia. Elementi personali affiorano anche nel romanzo Der Zwerg (1927) e Die Leute aus der Mohrenapotheke (rif. 1938), mentre alla tragica e suggestiva figura del poeta settecentesco Thomas Chatterton è dedicato Der arme Chatterton (1928); accenti profondamente drammatici attinge P. anche nella novella Etienne und Luise (1930). A parte le cinque prose narrative riunite nel volume Die portugalesische Schlacht (1930), che è anche il titolo di un suo dramma coevo, e il "racconto romantico" Kleiner Erdenwurm (1934), P. si è rivelato scrittore di felice e delicata vena umoristica con Die Powenzbande (1930), "zoologia di una famiglia" di vagabondi in una cittadina tedesca intorno alla prima guerra mondiale, che serve all'autore per mettere efficacemente in parodia l'individualismo e lo spirito filisteo.
Ma all'ultima stagione della sua carriera appartengono forse le cose migliori di P.: Korporal Mombour (1941), "romanza militare" ambientata durante le guerre di liberazione in Germania nel 1813, la novella Zugänge (1947), che rievoca l'atmosfera d'un campo di concentramento polacco durante il secondo conflitto mondiale, e infine la fiaba satirica Squirrel (1954; ridotta anche per la scena), la quale, centrata sulla felice figura di un poetico vagabondo, torna ad accordare i toni lievi e garbati che più gli sono congeniali.
Per il teatro. P. ha scritto inoltre Carl Chlodwig Sand (1931), sullo studente che assassinò Kotzebue; So war Herr Brummel (1934), sulla figura del famoso dandy inglese; Graf Schlabrendorf (1946), biografia romanzata del personaggio omonimo, avversario di Napoleone, e la commedia fiabesca Der gläserne Storch (1950).
Edizioni: Gesammelte Schriften in Einzelbänden, a cura di G. Penzoldt, 3 voll., Francoforte s. Meno-Berlino 1949-1952; Die Liebende und andere Prosa aus dem Nachlass, a cura di F. Penzoldt, ivi 1958.
Bibl.: H. Günther, E. P., in Die Literatur, XXIII (1930-31); F. Bischoff, E. P., in Die neue Rundschau, XII (1935); E. Heimeran, E. P., Monaco 1942; H. Braun, E. P., Dichter, Maler, Bildhauer, in Standpunkt, I (1946), n. 7, pp. 28-30; F. Eppig, in Letterature moderne, III (1952), pp. 648-655; K. A. Horst, Ein Dichter des Anfangs, in Merkur, 1955; W. Grenzmann, Deutsche Dichtung der Gegenwart, Francoforte 1955, p. 458; Dichten und Trachten, V, 1955 (fasc. dedicato a E. P.); R. Montigny, E. P., in Allemagne d'aujourd'hui, 1955, n. 3, pp. 75-85; H. Korte, Erinnerungen an E. P., Oldenburg 1955; E. Kästner, Nachruf auf E. P., nel Jahrbuch della Akademie der Wissenschaften und der Literatur di Magonza, 1955, pp. 148-159; Th. Mann, E. P. zum Abschied, in Nachlese, Francoforte 1956, pp. 221-223 (in it.: Scritti minori, Milano 1958, pp. 784-786); F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccolma 1959, pp. 573-576.