Letterato tedesco (Elberfeld 1884 - Colonia 1957). Fu professore di germanistica all'univ. di Colonia dal 1922 al 1946. Discepolo di S. George, ma formatosi soprattutto su Burckhardt e Nietzsche, dedicò a quest'ultimo un'importante monografia (Nietzsche. Versuch einer Mythologie, 1918) nella quale, in polemica con il positivismo storico e filologico ottocentesco, propugnò un metodo d'interpretazione in cui il passato riaffiori nei suoi elementi eterni e fuori dal tempo come leggenda, unica realtà vitale e autentica della storia. Codeste posizioni irrazionalistiche, ben visibili in una serie di saggi critici (notevoli soprattutto le pagine su Stifter), costituiscono il motivo conduttore delle sue riflessioni teoriche (si ricordano gli aforismi Aus den Aufzeichnungen des Herzogs von Malebolge, 1950). Scrittore sorvegliato e aristocratico, B. ha lasciato anche alcuni libri di poesie, come Gedichte (1913), Strassburg (1920), Griecheneiland (1934). Postuma è stata pubblicata una raccolta di suoi saggi (Möglichkeiten, 1958). Nel 1960 sono state edite le lettere indirizzate a lui da Th. Mann fra il 1910 e il 1955.