BASSERMANN, Ernst
Uomo politico tedesco, nato il 26 luglio 1854 a Wolfach (Baden). Studiò giurisprudenza nelle università di Heidelberg, Lipsia, Berlino, Strasburgo e Friburgo (1872-1876), esercitò la professione a Mannheim, nel 1880. Scrisse con successo in varî periodici, fece parte di comitati direttivi e di consigli d'amministrazione, fu eletto consigliere comunale. Ardente ammiratore di Bismarck, si unì alle pubbliche proteste contro le sue dimissioni (1890) e partecipò alle rappresentanze nazionali andate a far atto di omaggio al vecchio ex-Cancelliere a Kissingen, nel 1892. L'anno successivo, il B. veniva eletto al Reichstag, strappando in aspra lotta il collegio di Mannheim ai socialisti, e subito si segnalò per la sua intelligente attività parlamentare, che valse a rafforzare il partito nazional-liberale, allora presieduto dal Bennigsen. Rieletto nel 1898, a Jena, capitanò al Reichstag la frazione del partito ed appoggiò il governo nella sua politica doganale, impopolare nel paese, tanto da farlo soccombere nelle nuove elezioni del 1903. Fu tuttavia rieletto l'anno dopo a Francoforte contro i socialisti, e riuscì a mantenere sino alla morte il mandato parlamentare. Assai prima della guerra mondiale, il B. si lasciò persuadere dal Tirpitz che si rendeva inevitabile un conflitto anglo-germanico e fu perciò energico fautore degli armamenti navali. È del novembre del 1906 un suo importante discorso sulla politica estera, in cui denunciò i cattivi rapporti italo-austriaci, e chiese al governo se, nel caso di una guerra contro la Francia e l'Inghilterra, si sarebbe potuto contare sull'alleanza dell'Italia; senza di che la Triplice non avrebbe più avuto valore alcuna per la Germania.
Fu legato da intima e durevole amicizia con il cancelliere Bülow, ma rifiutò nel 1907 l'offerta del portafoglio della giustizia, perché preferiva rimanere capo indipendente di un partito. Caduto il Bülow (1908), egli guidò i nazionali-liberali, alla cui presidenza era stato assunto nel 1905, nell'opposizione contro il nuovo cancelliere Bethmann-Hollweg, da lui giudicato inabile all'alta carica e dai cui tentativi di avvicinamento egli non si lasciò attrarre. Ma il programma del B., che era quello di mantenere indipendente e compatto il partito, votando ora con i conservatori ed ora con i socialisti, fu ostacolato da scissioni e dissensi interni (Jungliberalen e Altliberalen, che si staccarono da lui), fino a che, nelle elezioni del 1912, i socialisti arrivarono a conquistare 110 seggi e ad affermarsi come il partito più forte del Reichstag. Il B. sostenne contro i conservatori la necessità di tener conto, nella distribuzione fra le cariche e gli uffici, di un simile stato di fatto, ma si mantenne per il resto indipendente. Appoggiò validamente il governo nel far approvare le leggi per la difesa nazionale e per le nuove imposte (1913), dissentendone invece sulle direttive di politica estera, e sulla scelta dei rappresentanti diplomatici. All'inizio della guerra mondiale partì in campagna come capitano di cavalleria. Fu destinato al tribunale militare delle forze mobilitate, ed intraprese un viaggio in Turchia ed in Bulgaria (primi mesi del 1916). Con la ripresa dell'attività parlamentare, cercò di far cadere il Bethmann-Hollweg e, sotto l'influenza del Tirpitz, fu fautore della guerra subacquea ad oltranza. Attento osservatore della situazione generale dell'impero, studiò una serie di riforme da portare alla sua costituzione e riunì tali studî in un memoriale (1917). Ebbe gli ultimi mesi travagliati dalla delusione delle primitive speranze nella vittoria, e da dolorosi dubbî sull'esito della grande lotta, e morì in seguito ad un attacco cardiaco il 24 luglio 1917 a Baden-Bade. A cura della famiglia, un'ampia esposizione della sua vita e della sua opera è stata pubblicata a Mannheim, nelle Bassermann'sche Familiennachrichten (fascicoli VI-VII, 1919-22).