AHLGREN, Ernst
Pseudonimo di Victoria Benedictsson nata Bruzelius. Scrittrice svedese. Nacque nella Scania il 6 marzo 1850, morì a Copenaghen il 23 luglio 1888. A ventun anno sposò un vedovo anziano e con molti figli, e fu matrimonio infelice: s'ammalò anche gravemente, tanto da dovere stare a letto per lunghi periodi di tempo, fra dolori atroci, e da non potersi alzare senza l'aiuto delle grucce. Sopportò tutto, a lungo, con fortezza d'animo, finché lo scoraggiamento la vinse e la indusse a togliersi la vita. La sua attività letteraria durò solo quattro anni. S'affermò subito con un primo volume di novelle: Från Skåne (Dalla Scania, 1884), notevole per la finezza della psicologia e per la schietta vena dell'umorismo. E diede la misura della sua arte nei due romanzi: Pengar (Danaro, 1885) e Fru Marianne (La signora Marianna, 1887), sottile e penetrante analisi dello sviluppo di un'anima di giovane donna, in uno stile che è, al medesimo tempo, appassionato e limpido, aderente con malinconico sorriso alla realtà. Essa stessa non pubblicò più se non un volume di racconti: Folkliv och små berättelser (Vita di popolo e altri piccoli racconti, 1887) e un breve proverbio drammatico: I telefon (Al telefono): dalle sue carte, invece, trasse ed elaborò alcune altre opere Axel Lundegård (v.). Una raccolta completa dei suoi scritti (Samlade Skrifter) uscì a Stoccolma in 7 voll. nel 1919-20.
Bibl.: A. Lungegård, V. B., en sjelfbiografi ur bref och antechnigar, Stoccolma 1890, 2ª ed. 1908; E. Key, Ernst Ahlgrén, Stoccolma 1889; M. Fenk, Ernst Ahlgrén, Stoccolma 1913.