Monaci, Ernesto
Filologo (Soriano nel Cimino 1844 - Roma 1918); dapprima avvocato, si dedicò poi interamente agli studi prediletti, ottenendo nel 1875 l'incarico di filologia romanza a Roma, incarico che si mutò in straordinariato nel 1877 e in ordinariato nel 1881. Nell'autunno del 1872 fondò la " Rivista di Filologia Romanza ", a cui seguirono il " Giornale di Filologia Romanza " (1878), gli " Studi di Filologia Romanza " (1884) e gli " Studi Romanzi " (1903). Ricercatore severo e appassionato delle nostre origini letterarie, pubblicò tra il 1889 e il 1912 la nota Crestomazia italiana dei primi secoli. Ebbe anche modo d'interessarsi di D., e precisamente della classificazione dei manoscritti della Commedia, sul quale argomento presentò una proposta nel 1884 all'Accademia dei Lincei (Sulla classificazione dei manoscritti della D. C., in " Atti R. Accad. Lincei. Rendiconti " CCLXXXV [1888] s. 4, IV 228-237).
Intento del M. era di far sì che gli studiosi del poema avessero sottomano il materiale necessario per riconoscere entro la numerosa famiglia dei manoscritti danteschi i vari gruppi di essi e, per conseguenza, avessero la possibilità di risalire alla lezione originale. Proponeva pertanto che si dovesse tener conto non delle varianti puramente grafiche, fonetiche e morfologiche, ma solo di quelle di ordine lessicale e sintattico, e attraverso esse riconoscere i capostipiti dei vari gruppi. Si trattava di ricercare nella Commedia alcune lezioni che potevano chiamarsi " punti critici " e su questi fermare un primo studio. Il M. dava un saggio del lavoro scegliendo trenta varianti, tutte della prima cantica, e aggiungendovi lo spoglio dei vari manoscritti conservati nelle biblioteche romane. Sullo stesso argomento s'intrattenne brevemente nel 1901, traendo spunto da un'osservazione di F. Carta a proposito di un codice Braidense (del gruppo del Cento), in cui si vede uno stemma identificato per quello di casa Alighieri.
Bibl. - E.M. - L'uomo. Il maestro. Il filologo, Roma 1920.