Neuropsichiatra italiano (Palermo 1870 - Salò 1940), prof. di neuropsichiatria nelle univ. di Sassari, Messina, Modena e Torino, dove (dal 1927) insegnò anche neuropatologia. Fu un tenace assertore della dottrina del neurone, cui portò utili contributi sperimentali; ancora prima che ne fosse data la dimostrazione sperimentale, ravvisò (1899) in un fenomeno di mediazione chimica la trasmissione dell'impulso nervoso da una cellula nervosa all'altra. Nei problemi delle sensazioni dolorifiche sostenne l'origine di esse dal talamo ottico, negando l'esistenza di ricettori periferici specifici. In psichiatria seguì un netto indirizzo organicista, ravvisando nelle malattie mentali un determinismo d'ordine somatico anziché psicologico. Ebbero particolare importanza i suoi studî sulle pseudoallucinazioni e sui fenomeni dissociativi. In collaborazione con E. Tanzi pubblicò un Trattato delle malattie mentali (1904).