Poeta latino (n. in Aquitania, presso la Loire, 790 circa - m. 835 circa). Religioso secolare, fu in rapporto con la corte carolingia. Prese parte alla spedizione contro i Bretoni (824), ma accusato presso l'imperatore Lodovico il Pio di esercitare un'influenza non buona su re Pipino suo figlio, fu relegato in esilio a Strasburgo dove scrisse (826) un poema epico in verso elegiaco in lode di Lodovico (De gestis Ludovici), straordinariamente adulatorio, allo scopo di impetrarne la grazia. Un secondo poema dedicò con ugual fine a Pipino (In laudem Pipini regis). Andati a vuoto questi tentativi, sperò di ottenere la liberazione parteggiando per Pipino nella guerra contro il padre, se pure è da identificarsi con lui quel cancelliere Ermoldo che nell'838 appare al fianco del re.