Troilo, Erminio
Filosofo italiano (Archi, Chieti, 1874 - Padova 1968). Insegnò filosofia teoretica nelle univv. di Palermo (dal 1915) e di Padova (dal 1920). Il pensiero di T. è caratterizzato da due fasi: quella che potrebbe essere definita metodico-positivista (e che prende le mosse dalla riflessione del suo maestro Ardigò), e, più originale, la fase (in certo senso sistematica) da lui stesso indicata come «realismo assoluto», che si richiama, nella sostanza, al panteismo di Bruno e di Spinoza. L’essere eterno infinito, tutt’uno con lo spirito assoluto, è il presupposto e il principio unificatore degli esseri relativi. Trascendente e indeterminato, l’essere si immanentizza e si determina nella realtà e negli individui, oggettivandosi di fronte ai soggetti come assolutamente altro da questi. Le sue principali opere sono: Il misticismo moderno (1899); Idee e ideali del positivismo (1909); La filosofia di G. Bruno (2 voll., 1907-14); Il positivismo e i diritti dello spirito (1912); Figure e studi di storia della filosofia (1918); Lo spirito della filosofia (1925); Le ragioni della trascendenza o del realismo assoluto (1936); Figure e dottrine di pensatori (due serie, 1937-1941); La mia prospettiva filosofica (1950).