Tiranno di Atarneo in Troade (metà del 4º sec. a. C.). Eunuco, fu in un primo tempo servo di Eubulo, signore di Atarneo e Asso. Poi, liberato, fu ad Atene alla scuola di Platone e amico del giovane Aristotele e di Senocrate. Tornato ad Atarneo, ne divise la signoria con Eubulo, di cui fu successore. Mise a disposizione di Erasto e Corisco, due filosofi della vicina Scepsi, la città di Asso perché vi attuassero gli ideali politici di Platone. Presso di lui si rifugiò Aristotele (con Senocrate) quando dovette allontanarsi da Atene (347); il filosofo ne sposò la nipote e figlia adottiva, Pizia, e fu poi forse per consiglio di E. che Filippo II di Macedonia invitò Aristotele a recarsi a Pella per educare il futuro Alessandro Magno. Più tardi (341) E. cadde in mano dei Persiani, che lo sospettavano di accordi con Filippo, e fu condannato a esser crocifisso. E. morì eroicamente: Aristotele lo compianse in un epigramma tombale e nell'Inno alla Virtù.