ERMESIANATTE (‛Ερμησιάναξ, Hermesianax)
Poeta greco che appartenne alla prima generazione di poeti alessandrini. Nacque a Colofone e fiorì nella prima metà del sec. III a. C. Qualcuno lo volle identificare con l'Ageanatte delle Talisie teocritee ma l'identificazione è assai dubbia. Scrisse tre libri di elegie amorose dedicate e narrate all'amica Leonzio. Del primo libro possiamo arguire dall'unico verso che ce ne rimane (vi si parla di Polifemo e di Galatea) che svolgesse storie di amori pastorali. Nel secondo era narrata certo la storia del ciprio Arceofonte che, indarno acceso della superba Arsinoe figlia del re, finiva con lasciarsi morire di fame mentre Arsinoe veniva cambiata in rupe. Tale storia è riassunta da Antonino Liberale, che cita E. come sua fonte. Del libro terzo abbiamo un lungo frammento di 98 versi, che contengono enumerazione di amori di poeti e di filosofi. E. subì l'influsso della poesia catalogica di Antimaco e dello stesso Esiodo: a sua volta influenzò Fanocle, Alessandro Etolo Niceneto, Sosicrate, Simmia. Negli scolî a Nicandro gli si attribuiscono pare delle Storie persiane; probabilmente si trattò di una specie di romanzo storico, dov'eran narrate forse storie del tipo di quella di Nanide, figlia di Creso, che tradiva Sardi a Ciro.
I frammenti in E. Diehl, Anthologia Lyrica, II, p. 214 segg. e in J. U. Powell, Collectanea Alexandrina, Oxford 1925, p. 96 segg.
Bibl.: Heibges, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, coll. 823-828; E. Rohde, Der griechische Roman, 2ª ed., Lipsia 1900, p. 80 segg.; Christ-Schmid-Stählin, Griechische Litteraturgeschichte, II, i, 6ª ed., Monaco 1920, p. 122 segg.; A. Couat, La poésie alexandrine sous les trois Ptolémés, Parigi 1882, p. 80 segg.; E. Romagnoli, L'elegia alessandrina prima di Callimaco, Roma 1899; C. Cessi, La poesia ellenistica, Bari 1912, p. 187 segg.