ERMENRICO di Ellwangen
Fu monaco benedettino a Fulda, dove studiò con Rabano Mauro; poi verso l'845 a Ellwangen, con carica di abate; poi a Reichenau, poi a San Gallo, dove era nell'854; morì, vescovo di Passau, il 26 dicembre 874.
Scrisse una vita del monaco anglosassone Svalo, e poi una vita di Ariolfo, vescovo di Langres, con un dialogo introduttivo, ispirato per il pensiero a Boezio. Il suo scritto più interessante è la lettera a Grimaldo, abate di San Gallo e suo protettore, dove son trattate in prosa e in verso quistioni disparate di teologia, di filosofia, di mitologia, di letteratura, di grammatica, con digressioni continue, di argomento anche personale: E. vi mostra conoscenze anche di greco, e la lettera è, nel suo multivago disordine, un documento notevole per la conoscenza della cultura del tempo. Discussa è invece l'attribuzione a E. della Vita di S. Gallo in versi edita da Holder Egger nei Monumenta Germaniae historica, Scriptores, XV.
Bibl.: E. Dümmler, Über E. v. E. und sein Schriften, in Forschungen zur deutschen Geschichte, 1873; M. Manitius, Geschichte der lat. Literatur im M. A., I, Monaco 1911, pp. 493-99 e passim.