FREDIANI, Ermenegildo (o Enegildo)
Viaggiatore italiano nato a Serravezza il 13 aprile 1783, morto al Cairo nel novembre 1823. Già ufficiale nell'esercito muratiano, dopo la restaurazione si recò in Egitto con il proposito di visitare e ritrarre quegli antichi monumenti. Risalì quindi il Nilo sino alla seconda cateratta, visitando Abusir, Fayyūm, Hermopolis Magna e molti altri antichi luoghi. Nel 1819 partecipò alla spedizione all'Oasi di Sīwah redigendone una relazione corredata di disegni e piante da lui rilevate, che fu pubblicata dal Jomard, e raccogliendovi oggetti che vennero ad arricchire l'incipiente collezione egittologica della Galleria degli Uffizî a Firenze. Legato in grande amicizia con il principe Bonelli di Roma e con il Canova, tenne con essi attiva corrispondenza; ma le sue lettere rese pubbliche con la stampa suscitarono le gelosie di coloro che credevano di tenere il monopolio dell'esplorazione archeologica dell'Egitto e che lo accusarono di millanteria. Il governo egiziano mostrò peraltro di averlo in alto conto chiamandolo a far parte della missione scientifica che accompagnò la spedizione militare di Ismail Pascià per la conquista del Sudan (1820). Spintosi in questo viaggio sino al Sennar, vi fu colto da alienazione mentale che dopo tre anni lo condusse alla tomba. Delle numerose e diligenti osservazioni riportate nel suo giornale, che il F. avrebbe in un accesso di follia dato alle fiamme, F. Caillaud largamente si valse nel redigere la relazione ufficiale di quella missione (Voyage à Méroé, au Fleuve Blanc, ecc., Parigi 1826).
Bibl.: Wolinski, Il viaggiatore E. F., in Boll. Soc. Geogr. Ital., 1891.