ERMANNO di Sachsenheim
Poeta svevo, vissuto a Costanza: morì vecchissimo a Magonza nel 1458. Ultimo dei Minnedichter didattici, scrisse poesie nel gusto allegorico dell'epoca, deplorando la decadenza della cavalleria e dell'amore (Minne) divenuto venale. La lingua degli Schwänke in gran parte satirici (specie di piccole farse dialogate), è popolaresca e grossolana. Uno degli interlocutori parla nella forma cavalleresca, l'altro risponde con insulti della più bassa trivialità. Il poeta figura spesso di andare al monte di Venere o alla ricerca di Frau Aventiure, nei poemetti didattici Die Möhrin, Der goldene Tempel, ecc.
Ediz.: E. Martin, in Schriften des Stuttgarter Literarischen Vereins, vol. 137 (1878); e già prima v. ibid. lo Spiegel u. Schleiertüchlein in Meister Altswert, ed. da Holland e Keller, vol. 21.
Bibl.: F. Walter, Die Flexion bei H. v. S., Tubinga 1924.