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ERITROMELIA

di Antonio Gasbarrini - Enciclopedia Italiana (1932)
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ERITROMELIA (dal gr. ἐρυϑρός "rosso" e μέλος "membro")

Antonio Gasbarrini

È una dermatosi cronica atrofizzante, a sviluppo lentissimo, propria dei soggetti adulti, prevalentemente di sesso maschile. Le lesioni che la caratterizzano prendono origine alla superficie dorsale delle mani e dei piedi, in corrispondenza d'un solo arto o in tutti quattro contemporaneamente, e dal punto d'origine si propagano lentamente in direzione centripeta, sotto forma di zone a limiti più o meno netti, che si localizzano di preferenza alle regioni pretibiali, prerotulee, cubitali od olecraniche. Esse sono costituite essenzialmente da chiazze d'ampiezza varia, di colorito oscillante dal rosa pallido al rosso violaceo, ricoperte da una cute assottigliata, atrofica, lucida, spesso trasparente, talvolta con lieve desquamazione furfuracea. L'ampiezza delle chiazze è proporzionale alla durata della malattia. La caduta dei peli, in corrispondenza delle parti interessate, è di norma. Gli ammalati si lagnano d'una continua sensazione di freddo. La malattia può guarire negli stadî iniziali, ma di solito dura indefinitamente. Le lesioni istologiche consistono in atrofia dello strato granuloso e malpighiano, e del corpo papillare, con ispessimento corneo e infiltrazioni cellulari a carico del derma e attorno ai vasi, che appaiono dilatati e ispessiti. Le cause della malattia sono poco note. S'è pensato a un fattore angioneurotico, infettivo (lebbra, tubercolosi, sifilide, ecc.), endocrinico. La cura è negativa.

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