ERITRODERMIA (dal gr. ἐρυϑρός "rosso" e δέρμα "pelle")
È una forma speciale d'eritema cutaneo, che ha per caratteri fondamentali l'estensione a tutta o quasi tutta la superficie corporea, la lunga durata, e la coesistenza d'una più o meno intensa desquamazione epidermica. Sotto questo complesso sintomatologico comune si riuniscono varî tipi, distinti in quattro categorie, a seconda della causa, del decorso e delle particolarità sintomatologiche: 1. Eritrodermie primitive, acute e croniche, di cui alcune gravissime, febbrili, con alta mortalità. Forme analoghe accompagnano e precedono talvolta le affezioni leucemiche e micosiche della pelle. 2. Dermatosi eritrodermiche, che comprendono forme eritematose di per sé banali, ma estese a tutta la superficie cutanea (eczema, psoriasi universale). 3. Eritrodermie secondarie, benigne e maligne, che complicano talvolta alcune dermatosi comuni (eczemi, ecc.). 4. Eritrodermie congenite, con desquamazione intensa e con o senza ipercheratosi (forme dei poppanti). I soggetti colpiti avvertono senso di freddo su tutta la superficie corporea interessata con prurito intenso. Istologicamente si ha congestione vascolare, con infiltrazioni papillari, edemi ed esfogliazione cornea. Le cause sono poco note. Si dà valore alle intossicazioni endogene ed esogene (arsenico), alle discrasie sanguigne (leucemia), infettive (sifilide, tubercolosi). La terapia deve sforzarsi di combattere l'elemento causale. Localmente, come palliativi, servono gl'impacchi d'olio, le polveri inerti, le pomate grasse.