eritema
Lesione elementare cutanea rappresentata da un arrossamento che scompare con la pressione, dovuta a un’aumentata quantità di sangue nei vasi della pelle. L’e. si dice attivo quando è provocato da un aumentato afflusso di sangue arterioso, di colore rosso vivo; passivo se dovuto invece ad aumento di sangue venoso, di colore rosso-bluastro. Il primo si ha per azione del calore e in tutti i processi infiammatori; il secondo si osserva specialmente in seguito a stasi, dovuta a disturbi circolatori generali o locali. L’e. può essere circoscritto o diffuso, transitorio o persistente; le cause che lo provocano sono svariatissime, di indole fisica, chimica, tossica, infettiva, ecc. Nella terapia con i raggi X, la dose e. è quella capace di produrre un eritema. E. centrifugo di Biett: varietà di lupus eritematoso a tipo superficiale e con tendenza all’accrescimento centrifugo. E. cronico migrante: forma infettiva provocata di solito da puntura di determinate zecche, vettori di spirochete e rickettsie; si manifesta dopo 5÷20 giorni dall’inoculo, inizialmente sotto forma di piccola chiazza eritematosa che man mano si estende, tendendo alla regressione nella parte centrale; l’evoluzione è lunga, ma tende a risolversi spontaneamente. E. essudativo polimorfo (o e. multiforme): malattia acuta, non contagiosa, che si manifesta con chiazze eritematose, ma anche con papule e bolle; ha sede preferita sulle parti scoperte. Può colpire anche le mucose; si accompagna spesso a febbre e a dolori articolari. E. fisso: causato da farmaci antinfiammatori (FANS), si riproduce, sempre sullo stesso punto, a ogni nuova assunzione del medicamento. E. nodoso: grosse nodosità rossastre con sede prevalente nella superficie estensoria degli arti, specie di quelli inferiori. Si accompagna spesso a sintomi generali (febbre, dolori articolari, ecc.); fa parte delle malattie autoimmunitarie.