DAHLBERG, Erik Jönsson
Nato a Stoccolma il 10 ottobre 1625, ed ivi morto il 16 gennaio 1703, fu uno dei personaggi più notevoli del sec. XVII in Svezia. Dopo aver appreso i principî fondamentali dell'arte delle fortificazioni e i primi elementi del disegno, fu mandato a Francoforte sul Meno con l'incarico di esigere certi crediti spettanti alla Svezia. Dopo un viaggio nella Penisola Balcanica, ebbe l'incarico nel 1654 di accompagnare in Italia, in qualità di precettore, due giovani nobili svedesi. E in Italia approfondì i suoi studî, soprattutto nell'architettura e nel disegno della figura, perfezionando anche la sua cultura umanistica, e arricchendo la sua già notevole collezione di libri e di incisioni.
Nel 1656 si unì all'esercito svedese, che sotto il comando di Carlo X Gustavo faceva la guerra in Polonia. Nel 1657 ebbe una parte importante nella presa della fortezza di Fredriksodde, situata a difesa del passaggio verso le isole della Danimarca, e compì la stupenda traversata sul ghiaccio del grande e del piccolo Belt in tre giorni (6-8 febbraio 1658). Nello stesso autunno, D. diresse l'assedio di Copenaghen e preparò il non riuscito e da lui non consigliato assalto alla città, nel febbraio del 1659.
Morto il re nel 1660, D. dovette occupate per un certo tempo una posizione modesta. Tuttavia in questo anno, egli fu fatto nobile, e nel 1669 nominato comandante della città di Malmö; ma, solo nel 1674, fu dato un riconoscimento ufficiale alle sue capacità con la nomina a generale quartiermastro e capo del genio militare. Come tale prese parte alla guerra con la Danimarca negli anni 1675-1679 e provvide con mezzi modesti alla difesa del suo paese. Con molta efficacia svolse un grande lavoro di organizzazione, restaurando le vecchie fortezze e costruendone delle nuove e ciò in modo da aprire una nuova epoca nella storia dell'arte delle fortificazioni. In questa si rivelò non solo un valente ufficiale del genio, ma meritò di essere posto nell'arte della costruzione delle fortezze accanto al francese Vauban e all'olandese Coehoorn. Le caratteristiche del sistema di fortificazione del D. consistono in un uso più largo di torri e di casematte, per rendere più forte l'artiglieria delle fortezze. Soprattutto per mezzo del francese Montalembert, che nella metà del sec. XVIII studiò i progetti di Dahlberg, questi esercitò la sua influenza anche sulla costruzione delle fortezze dei tempi più recenti.
Nel 1687 fu nominato governatore generale, maggiore generale e barone, nel 1691 consigliere di stato, conte, maresciallo e governatore generale di Brema e di Verden, e, dopo tre anni governatore generale della provincia di Livonia, che difese nel 1700 contro i Polacchi. Nel 1702 si ritirò a vita privata.
D. è anche notevole come architetto e disegnatore. Fin da giovane egli si occupò di disegnare tutti i luoghi e avvenimenti notevoli e fin da allora progettò un grande lavoro di topografia della Svezia, per il quale, fin dal 1661, fu appoggiato dallo stato. Durante tutta la sua vita egli curò la preparazione di disegni per questa opera, e ne compose il testo in collaborazione di scienziati svedesi. Nel 1716, dopo la sua morte, fu compiuta la prima edizione del suo grande lavoro, Suecia antiqua et hodierna, che è la fonte principale per l'antica topografia della Svezia. Tra le altre cose D. ha eseguito anche le illustrazioni per il grande lavoro di Pufendorf De rebus a Carolo Gustavo rege gestis.
Bibl.: Ericcson e E. Vennberg, Erik Dahlberg. Hans levnad och verksamhet. (La sua vita e la sua attività), Upsala 1925. La più recente esposizione di questa biografia si trova in Svenskt biografiskt Lexikon, IX, 1931.